Natale e Silvio, il caso su “Il Foglio”
Il curioso parallelismo di Marcenaro tra il pastore di Bezzecca e Berlusconi
LEDRO. È Natale da Bezzecca o Silvio da Arcore? Il dilemma ha toccato Andrea Marcenaro, che su “Il Foglio” cura la rubrica Andrea’s Version. Sul quotidiano storicamente diretto da Giuliano Ferrara (da qualche tempo il timone è passato a Claudio Cerasa), viene riportata la vicenda dell’anziano signore ledrense affetto da Alzheimer, riferita prima sul corriere.it e poi su queste pagine, che ha trovato conforto nell’accudimento di pecore finte. «Aveva fatto – ha scritto Marcenaro nel suo tagliente riquadrino quotidiano – il pastore tutta la vita a Bezzecca, il signor Natale, aveva amato le sue pecore e le aveva seguite con cura e passione, finché un giorno perse del tutto la memoria. Allora divenne triste e ansioso, voleva perfino scappare da Bezzecca. I suoi paesani furono gentili con lui. Gli trovarono altre pecore di cui prendersi cura. E il signor Natale, anche se erano state costruite col polistirolo ricoperto di lana grezza, e pur essendo sopra tutto poche, di molto diminuite rispetto al suo gregge di prima, continuò a pascolarle e un poco di serenità gli tornò. Lui fingeva di illudersi che fosse ancora come ai vecchi tempi e raccontava a tutti: “Le ho allevate io, le ho allevate io. Ma non sono mica vere, sai, toccale!”. Perché è tutt’altro che sciocco, il signor Natale. Bon, basta, finita, semplicemente una storia edificante. Vera e davvero edificante. Eh? Come? Tu dici? No no, che c’entra l’Amor nostro?» L’Amor nostro nel linguaggio de “Il Foglio” è Berlusconi: l’allusione, par di capire, è alla passione maturata in tarda età da parte dell’ex presidente del Consiglio per gli animali (celebri le foto in cui allattava agnellini ad Arcore), contestuale alla perdita del potere politico. Ma, forse, il riferimento è pure a qualche altra passione, ben radicata nell’uomo e non necessariamente senile. (m.cass.)