Betta, scuola rimborsata dal Comune con 58mila euro 

Nella risposta a Degasperi (M5S), Rossi presenta il conto dal 2014 ad oggi: «Ma con l’indennità tagliata e l’aspettativa parziale, risparmiati 120 mila euro»


di Leonardo Omezzolli


ARCO. Carta canta e dal 10 marzo del 2014, giorno del suo insediamento da primo cittadino, ad oggi, il sindaco di Arco, Alessandro Betta, è costato alla comunità in rimborsi mensili riconosciuti al datore di lavoro Enaip 58.500,57 euro. A comunicarlo è la Provincia in risposta all’interrogazione del consigliere pentastellato Filippo Degasperi. Secondo i dati raccolti dalla Provincia in collaborazione con il direttore dell’Enaip, Betta è inquadrato nella «categoria stipendiale degli insegnati laureati (posizione iniziale del contratto collettivo degli operatori della formazione professionale gestita da enti e associazioni in convenzione) con un trattamento economico equivalente a quello del personale provinciale». La questione sui rimborsi per le assenze lavorative di Betta, dovute all’incarico a tempo pieno da sindaco, unito alla scelta di continuare l’insegnamento scolastico con orario ridotto, va avanti dal 2014 quando l’allora consigliere a 5 stelle Giovanni Rullo aveva evidenziato il peso delle assenze da scuola di Betta «645 euro a marzo - aveva dichiarato Rullo - per 4 giorni di assenza». Recentemente la questione era tornata in auge anche in consiglio comunale con diversi scambi di battute tra il diretto interessato e parte delle minoranze. Conseguentemente Degasperi aveva provveduto a interrogare il presidente della Provincia Ugo Rossi. «Tenuto conto degli stipendi degli insegnanti della formazione professionale, che per rimborsare le assenze di un docente “a carico ridotto” - scrive Degasperi - il Comune, oltre all’indennità, spenda anche 2.000 euro in un mese (in rimborsi ndr), merita qualche approfondimento». Da marzo a dicembre del 2014 escluso luglio e agosto, mesi in cui non vi è la didattica, per le assenze furono rimborsati ad Enaip 7.600 euro. Da gennaio a dicembre dell’anno successivo la cifra si è impennata a 16.899 euro, divenuta 16.950 euro nel 2016 e 17.050 euro nel 2017. Va altresì sottolineato che Betta rinuncia volontariamente a parte dell’indennità di sindaco che dall’ottobre del 2014 al dicembre del 2017 ha fatto risparmiare 37.908 euro lordi. Infine come già sottolineato dallo stesso Betta in risposta alle sollecitazioni dei consiglieri comunali che a più riprese chiedevano conto dei costi pubblici per le sue assenze lavorative, qualora il primo cittadino si fosse messo in aspettativa i costi dei rimborsi sarebbero stati superiori, pari circa a 37 mila euro all’anno, comprensivi anche dei mesi estivi, per un totale di 140.691,81 euro.















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