Santa Chiara, allarme sicurezza in psichiatria: approvata una mozione per potenziare la vigilanza
Le aggressioni agli operatori sono più che raddoppiate nell'ultimo anno. I dati sono allarmanti: dalle 58 aggressioni fisiche registrate nel 2022 si è passati a 132 nel 2023, con 127 episodi di danneggiamento
TRENTO. Il Consiglio Provinciale ha approvato una mozione per rafforzare la sicurezza nel reparto di psichiatria dell'ospedale Santa Chiara di Trento, dove le aggressioni agli operatori sono più che raddoppiate nell'ultimo anno. I dati sono allarmanti: dalle 58 aggressioni fisiche registrate nel 2022 si è passati a 132 nel 2023, con 127 episodi di danneggiamento.
La mozione, presentata da Filippo Degasperi (Onda) e successivamente emendata in accordo con l'assessore Tonina, prevede diverse misure concrete. Tra queste, il potenziamento del posto di Polizia dell'ospedale e la definizione di protocolli specifici per consentire l'intervento delle forze dell'ordine all'interno del Servizio psichiatrico. Si prevede inoltre la presenza stabile di un operatore di psichiatria per rafforzare la vigilanza.
Un punto cruciale del documento riguarda il reparto Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura di Arco, di cui si chiede di riconsiderare la chiusura. Come sottolineato da Degasperi, il problema nasce da un "utilizzo improprio del reparto di psichiatria di Trento nel vano tentativo di contenere esagitati che non hanno alcun tipo di patologia".
Il dibattito in aula ha visto diversi interventi, tra cui quello del consigliere Zanella, che ha posto l'accento sulla necessità di comprendere le cause dell'aumento degli episodi violenti, collegandoli all'incremento delle fragilità sociali e psicologiche nella società. La consigliera Masè ha evidenziato l'importanza di aumentare l'organico per gestire le problematiche di salute mentale.
La discussione ha anche messo in luce la necessità di distinguere tra episodi di violenza legati all'ordine pubblico e quelli causati da persone con patologie psichiatriche, come sottolineato negli interventi di Valduga, Bisesti, Bosin e Brunet. Quest'ultima ha ribadito l'importanza di garantire sia la sicurezza che l'appropriatezza delle cure.