Crescono gli occupati in Trentino grazie ai lavoratori indipendenti, in calo i dipendenti
Nel secondo trimestre hanno raggiunto le 249.000 unità e sono aumentati dello 0,5% (+1.126 unità) su base annua (+0.3% per gli uomini e +0,7% per le donne). Rallenta la domanda di lavoro delle imprese trentine
TRENTO. Nel secondo trimestre 2024 gli occupati in Trentino hanno raggiunto le 249.000 unità e sono aumentati dello 0,5% (+1.126 unità) su base annua. L'aumento degli occupati ha coinvolto entrambe le componenti di genere: si parla di un +0.3% per gli uomini e di un +0,7% per le donne. Lo si legge nella nota trimestrale sulle tendenze dell'occupazione pubblicata dall'Ispat e dall'Agenzia del Lavoro.
Rispetto allo stesso trimestre del 2023 è aumentato il numero degli occupati indipendenti (+4,1%), mentre il lavoro alle dipendenze ha registrato un calo (-0,4%). Il tasso di occupazione si è portato al 70,9% (76,1% per gli uomini, 65,7% per le donne), in un aumento su base tendenziale di 0,2 punti percentuali. Si tratta di un tasso simile a quello del Nord-Est (70,6%), ma distanziato dalla media nazionale (62,3%).
Il numero delle persone in cerca di occupazione sfiora le 8,9 mila unità e cresce su base annua dell'1,8%, coinvolgendo esclusivamente la componente maschile. Il tasso di disoccupazione è pari al 3,5% (3,6% per i maschi e 3,3% per le femmine) e rimane sostanzialmente stabile su base annua. Nel confronto territoriale, si tassa di un tasso leggermente superiore a quello del Nord-Est (3,1%) ma distante da quello nazionale (6,7%). Il tasso di attività, pari al 73,5%, risulta stabile su base annua (+0,2%), con una partecipazione delle donne al mercato del lavoro che rimane invariata al 68%, mentre quella degli uomini sale al 79%.
Nello stesso periodo dell’anno, la domanda di lavoro delle imprese trentine rileva un rallentamento su base annua, dopo una lieve crescita nel trimestre precedente. Tra aprile e giugno 2024 sono stati attivati in provincia di Trento 45.882 nuovi rapporti di lavoro, 1.511 assunzioni in meno (-3,2%) rispetto allo stesso periodo del 2023. I dati sono in calo anche quando si guarda alle cessazioni lavorative (-1,3%).
Il saldo occupazionale trimestrale rimane ampiamente positivo e vede prevalere le entrate, comprese le trasformazioni dei contratti a termine in contratti a tempo indeterminato, sulle uscite, per oltre 14.000 unità. Il ricorso alla cassa integrazione da parte delle imprese industriali cala su base annua del 9,6%. Tra aprile e giugno 2024 sono state concesse 255.631 ore, di cui 20.950 per sostenere interventi di integrazione straordinaria nell'area "chimica, gomma e fibre". Il comparto che ha fruito della parte più consistente di ore di cassa integrazione è quello meccanico. Infine, le fonti amministrative registrano, al 30 giugno 2024, una crescita su base tendenziale dello stock delle posizioni lavorative dipendenti del 3,3% che riguarda tutti i comparti ad eccezione dell'agricoltura.