ambiente

La biodiversità dell’aria di Trento in uno studio internazionale

La ricerca, con finanziamenti europei, vede la partecipazione della Fondazione Edmund Mach



TRENTO. C’è anche Trento fra le cinque città europee protagoniste di un nuovo studio internazionale che ha l’obiettivo di analizzare la biodiversità dell'aria e il suo rapporto con gli spazi urbani verdi e la salute umana.

Il progetto AirBID, che vede la partecipazione della Fondazione Edmund Mach, è finanziato attraverso il partenariato europeo per la biodiversità Biodiversa+, e coinvolge enti di cinque paesi europei.

Nei giorni scorsi, a Vienna, si è svolto il primo incontro di questo progetto che unisce ricerca scientifica, pianificazione urbana e coinvolgimento della società.

Gli enti e le città coinvolte

Oltre all’Unità di Ricerca Botanica Ambientale del Centro Ricerca e Innovazione della FEM partecipano allo studio l’ Università di Göteborg in Svezia (coordinatore), l’Università di Aarhus in Danimarca, l’Università di Evora in Portogallo e l’Istituto austriaco di Tecnologia di Tulln, in Austria. Le città europee coinvolte oltre a Trento per ci sono Vienna (Austria), Göteborg (Svezia), Copenaghen (Danimarca) ed Évora (Portogallo).

Le attività di FEM ed i campionamenti a Trento

All'interno del progetto la Fondazione Edmund Mach coordinerà i campionamenti e le analisi della componente biologica delle particelle disperse in atmosfera (bioaerosol) in tutte le città coinvolte nel progetto, in diverse densità e tipologie di spazi verdi urbani, tramite un approccio interdisciplinare e di citizen science, a cominciare dalla città di Trento, in accordo con il Comune di Trento.

Studiare l’effetto del ruolo degli spazi verdi urbani sulla biodiversità dell’aria

L’aria che respiriamo contiene una varietà di particelle biologiche – il cosiddetto aerobioma – che influenzano la nostra salute e il nostro benessere. Tuttavia, il ruolo degli spazi verdi urbani nel modellare questa biodiversità invisibile è ancora poco studiato.

Il progetto si propone di colmare questa lacuna analizzando la componente biologica aerodispersa di pollini, spore fungine, batteri.

I pollini, le spore fungine e i batteri presenti nell’aria verranno prima catturati con campionatori aerobiologici posti all’interno di diverse tipologie di aree verdi urbane e poi analizzati sia con le metodiche convenzionali di microscopia ottica che attraverso tecniche avanzate di sequenziamento del DNA.

Durante il meeting i partner hanno delineato le attività di ricerca e definito le modalità di gestione del progetto. Gli obiettivi sono: analizzare la biodiversità dell’aria attraverso tecniche avanzate di sequenziamento del DNA e metodi tradizionali di analisi microscopica; sviluppare mappe e strumenti di supporto per urbanisti e decisori politici, per migliorare la gestione degli spazi verdi; coinvolgere la cittadinanza attraverso iniziative di citizen science, sensibilizzando sul ruolo della biodiversità dell’aria; fornire linee guida per la progettazione di città più salubri e sostenibili.

Il Centro di monitoraggio aerobiologico FEM

Alla FEM è operativo dal 1989 un Centro di Monitoraggio Aerobiologico e si occupa del campionamento e dell’analisi di pollini e spore fungine disperse in atmosfera.









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