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Si prepara una corsa in tre tappe, la prima delle quali consiste nell'eliminare i cavi ora necessari per collegare la protesi e lo zainetto con le batterie, sostituendoli con un pacemaker e una connessione wireless che permetterebbe l'uso quotidiano della protesi. Il secondo obiettivo, ha proseguito Micera, è riuscire a rendere più efficiente la stimolazione dei nervi periferici e infine si punta a sviluppare sensori tattili in grado di fornire sensazioni ancora più numerose e naturali.