"Orantis Imago", le opere del Novecento nelle collezioni del Museo Diocesano Tridentino
Oggi, 15 dicembre, l’inaugurazione alle 17 e 30. Opere a tema sacro oltre a paesaggi e ritratti di noti artisti trentini, da Depero a Baldessari e Moggioli, ma anche artisti sconosciuti mai esposti prima d’ora
TRENTO. Oggi, venerdì 15 dicembre, alle 17:30, il Museo Diocesano Tridentino inaugura la mostra dal titolo “Orantis Imago. Opere del Novecento nelle collezioni del Museo Diocesano Tridentino”, realizzata in collaborazione con il Mart e curata da Domizio Cattoi e Alessandra Tiddia. Quest'evento rappresenta un'opportunità unica per il pubblico di immergersi nella bellezza delle raccolte d'arte contemporanea del Museo Diocesano Tridentino, solitamente custodite nei depositi e in buona parte mai mostrate al pubblico.
La collezione d’arte contemporanea del museo comprende oltre duemilaottocento opere tra dipinti, sculture, disegni, stampe ed ex libris, realizzate principalmente da artisti trentini nel periodo compreso tra l’inizio dell’Ottocento e i giorni nostri.
Il nucleo più cospicuo della raccolta si deve alla passione e all’impegno profusi da monsignor Giovanni Battista Fedrizzi, direttore del museo negli anni Quaranta e Cinquanta del Novecento.
La mostra propone una selezione di circa quaranta opere della collezione e rappresenta una preziosa occasione per riportare l’attenzione del pubblico sull’importante patrimonio d’arte custodito di norma nei deposti, in modo da ricongiungere la funzione di conservazione con le finalità di ricerca e valorizzazione. Il titolo della rassegna è preso a prestito da un’opera di Tullio Garbari che richiama una dimensione fondamentale dell’essere umano, oltre ogni credo religioso. Oltre a opere a tema sacro, la mostra presenta esempi di altri generi artistici, come paesaggi e ritratti: da Fortunato Depero a Marcello Iras Baldessari, da Umberto Moggioli a Luigi Bonazza, la selezione riunisce, accanto a capolavori ormai noti dei protagonisti del primo Novecento, lavori di altri artisti finora mai esposti al pubblico, in una suggestiva panoramica di dipinti, scultura e incisioni che arriva fino agli anni Ottanta.