Migranti, la Chiesa che accoglie: oggi la presentazione delle realtà impegnate sul campo
Oggi, mercoledì 11 ottobre, alle 20 nella chiesa delle Canossiane in piazza Venezia nell’incontro dal titolo “La Chiesa che accoglie”, inserito tra gli eventi de “Il Trentino chiama l’Africa”, che quest’anno anima l’ottobre missionario
TRENTO. Migranti, la Chiesa trentina si riunisce per fare il punto con tutte le realtà attualmente impegnate nell’accoglienza in ambito ecclesiale. Lo farà oggi, mercoledì 11 ottobre, alle 20 nella chiesa delle Canossiane a Trento in piazza Venezia nell’incontro dal titolo “La Chiesa che accoglie”, inserito tra gli eventi de “Il Trentino chiama l’Africa”, che quest’anno anima l’ottobre missionario.
La serata consentirà di presentare tutte le realtà di accoglienza operanti in Diocesi all’interno del progetto “Una comunità intera”, lanciato negli anni scorsi dalla Caritas diocesana con l’obiettivo di sostenere l’accoglienza sul territorio in una linea di coinvolgimento più ampio possibile. Nell’ambito del progetto hanno aperto le porte delle loro strutture anche molti istituti religiosi: Canossiane, Cappuccini, Comboniani, Dehoniani, Francescani, Gesuiti, Serve di Maria con il coordinamento del Centro Astalli.
Nell’incontro di oggi prenderanno in particolare la parola padre Tullio Donati, comboniano e nuovo Referente diocesano per la pastorale delle migrazioni, Stefano Canestrini (Coordinatore Astalli), Suor Daniela Rizzardi (Canossiane), Asia Parro (Casa Bakhita) e Gabriele Tosi per testimoniare l’esperienza delle convivenze universitarie.
Per le molte realtà ecclesiali protagoniste dell’incontro sarà anche l’occasione per rilanciare un comune appello per la pace, soprattutto alla luce dell’escalation nel conflitto tra Israele e Palestina. Cresce la trepidazione a Gerusalemme, dove rimane padre Francesco Patton, custode di Terra Santa. Il francescano trentino è stato raggiunto lunedì al telefono dall’arcivescovo Lauro che gli ha confermato la vicinanza nella preghiera da parte di tutta la comunità trentina. Don Lauro ha raccolto da fra’ Francesco il grande timore di un’estensione del conflitto e il suo probabile protrarsi troppo a lungo.