Il viaggio delle Pro Loco trentine in Piemonte per raccogliere nuovi stimoli
Erano 26 i volontari afferenti a 17 Pro Loco trentine che hanno preso parte a un viaggio studio promosso dalla Federazione trentina Pro Loco
TRENTO. Quante potenzialità ci sono dentro il fare Pro Loco! Se ne sono resi conto i 26 volontari afferenti a 17 Pro Loco trentine (Molina di Fiemme, Zambana, Noriglio, Flavon, San Michele all’Adige, Preore, Zuclo, Ronzone, Villa Lagarina, Bolbeno, Dro, Pergine, Madrano Canzolino, Cadine, Pinè, Aldeno, Argentario) che lo scorso fine settimana hanno preso parte a un viaggio studio promosso dalla Federazione trentina Pro Loco in Piemonte, ospiti di tre Pro Loco del novarese e del vercellese. In delegazione anche la presidente della Federazione Pro Loco, Monica Viola, i consiglieri Fabio Chiodega e Claudia Lenarduzzi, e il direttore della Federazione Ivo Povinelli. Ad accogliere i trentini c’erano i vertici di UNPLI Piemonte, il presidente Fabrizio Ricciardi e il vice Stefano Raso.
Il Piemonte è una realtà con un sistema Pro Loco unico in Italia, con oltre 1.000 associazioni, un quinto di tutte le Pro Loco italiane (in Trentino le Pro Loco sono 207), e con associazioni estremamente dinamiche dal punto di vista della progettualità, della gestione e del coinvolgimento locale. Da Borgo Ticino (No), dove la Pro Loco, con la Festa delle Nazioni, integra le numerose nazionalità presenti in paese attraverso la cucina locale; a Fontaneto, (No) paese che è oggi diventato la “capitale” gastronomica del novarese, grazie la Pro Loco che è riuscita a valorizzare la Cipolla Bionda locale; infine Santhià (Vc), patria di un carnevale centenario quasi dimenticato che la Pro Loco ha reso nuovamente fulcro della vita del paese.
Obiettivo del viaggio studio era infatti investigare modalità particolari e originali di fare Pro Loco, diventando soggetti di sviluppo sociale e culturale in località non toccate dal turismo di massa. Tematica interessante anche per il Trentino, dove l’azione delle Pro Loco diventa cruciale non solo in realtà periferiche, ma anche nei contesti turistici, che faticano a trovare servizi e attrattive per la comunità durante i periodi di bassa stagione.
“Poterci confrontare con le nostre colleghe piemontesi è stato veramente arricchente” è il commento della presidente della Federazione Pro Loco Monica Viola. “Ci hanno regalato momenti di cultura del territorio e modi di progettare il futuro da poter utilizzare nelle nostre realtà come spunto di cambiamento o riflessione. Speriamo che trasmettere questa esperienza sia stimolo per le nostre Associate a partecipare alle iniziative che come Federazione proponiamo, perché crediamo che creare momenti di confronto e condivisione sia la base per far crescere la propria Pro Loco.”
Stefano Raso, vicepresidente Unpli Piemonte e in Giunta nazionale, sottolinea come si sia creata “una tre giorni di conforto, approfondimento, conoscenza reciproca e convivialità. Abbiamo selezionato un percorso che potesse rappresentare in modi diversi l'impatto sociale che le Pro Loco hanno sulle comunità in cui operano. In tre giorni abbiamo toccato con mano esempi di Pro Loco impegnate nella valorizzazione turistica del territorio, nell’inclusione sociale, nella creazione di economie e sinergie intorno ad un prodotto tipico, passando per il folclore, la storia e la tradizione delle nostre maschere, il turismo lento sino ad arrivare ai cammini religiosi. Un tour intenso che ha permesso un arricchimento reciproco".
Un'iniziativa ponte per Fabrizio Ricciardi, presidente Unpli Piemonte, "lo scambio di esperienze con le Pro Loco del Trentino, realtà diversa dal nostro Piemonte, ma con molte situazioni in comune, ci ha dato quel qualcosa in più per proiettarci verso il prossimo futuro". Non dimenticando che "la nostra storia nasce proprio dal Trentino, dove nel 1881 a Pieve Tesino in provincia di Trento nasceva la prima Pro loco d'Italia.”
Le Pro Loco trentine tornano da questo viaggio arricchite e stimolate a riportare quanto osservato nelle proprie realtà, nell’ottica di un volontariato “in continua evoluzione, che si interroga su sé stesso e sull’apporto che può dare alla sua comunità”, come sottolinea il direttore della Federazione Pro Loco, Ivo Povinelli.