Festival Busoni, suona Sokolov
Il grande pianista si esibirà questa sera all’auditorium Haydn
BOLZANO. Doppio appuntamento, oggi17 agosto, per gli amanti del pianoforte, all’interno del Festival Busoni, la rassegna che accompagna le prime fasi del celebre concorso internazionale con concerti dedicati ai grandi interpreti del pianismo internazionale. Il primo concerto è alle 18 nell’incantevole chiostro della Chiesa dei Domenicani, con il recital di Anna Geniushene, giovane pianista russa che nel 2017 è stata scelta tra i finalisti del concorso come vincitrice del Premio Speciale della Junior Jury, una giuria composta da cinquanta studenti delle scuole di musica altoatesine, oltre ad essersi aggiudicata il terzo posto ed il Premio della Musica da Camera. Il secondo concerto è alle ore 20,30 all’Auditorium Haydn e anche quest’anno si rinnova lo speciale connubio fra la città di Bolzano e il grande pianista Grigory Sokolov. Riconosciuto in tutto il mondo come uno dei più grandi pianisti viventi, Sokolov è un artista ammirato per le sue intuizioni visionarie e per una devozione senza compromessi alla musica, in un dialogo sincero e mai forzato fra autore e interprete. Tocco nitido e preciso nei passaggi più impervi, dinamiche estese e controllate, utilizzo ponderato del pedale: uno dei tratti di Sokolov è la capacità di immergersi totalmente nel brano, alla ricerca del suo senso più profondo, per dare vita a esecuzioni personali e libere da forzature. Nei suoi recital gli ascoltatori sono portati a vivere una relazione diretta con la musica, trascendendo i motivi superficiali in un’instancabile esercizio di concentrazione necessario a leggere le più familiari composizioni da una nuova prospettiva. Sokolov ha la tempra di un vero maratoneta: all’età di 68 anni è solito tenere circa settanta concerti ogni stagione, immergendosi completamente in un singolo programma e presentandolo in tutte le principali sale d'Europa. Sabato 17 agosto, sul palcoscenico dell’Auditorium di Bolzano, proporrà un programma imperniato su alcune delle maggiori composizioni di Haydn e Schubert. L’apertura del recital sarà affidata a tre partiture del compositore austriaco, per proseguire con i quattro Improvvisi di Franz Schubert. Haydn è considerato uno dei maggiori esponenti dell’epoca classica: a lui Ludwig van Beethoven dichiarò di essersi ispirato, in particolare nelle sue prime tre sonate per pianoforte. Nel corso della sua vita il compositore scrisse oltre cinquanta sonate per pianoforte in un arco temporale compreso fra il 1760 e il 1794. Realizzati invece nell’ultimo periodo di vita di Franz Schubert, i Quattro Improvvisi sono piccoli pezzi per pianoforte che delineano con leggeri e fugaci tratti degli intimi stati d’animo: pensieri felici o tristi. Sono l’espressione della totale libertà creativa dell’artista che con questi schizzi pianistici lascia correre il proprio lirismo e dà libero sfogo alla sua fantasia creativa. Gli Improvvisi possono essere considerati esemplificativi di una linea di pensiero che prenderà sempre più piede nell’epoca romantica, periodo in cui la Sonata come forma d’arte perderà d’importanza per lasciare spazio a modi di comporre più compendiari. Anche in quest’occasione Sokolov lancerà la sua sfida personale al pubblico, proponendo un’ inedita rilettura delle partiture proposte e illuminando tutte le possibilità nascoste dello strumento a cui ha dedicato la vita intera. (d.mi.)