Doc in streaming tema migrazioni per Eurorama
Trento Film Festival. Interamente online la sezione autonoma dedicata all’etnografia con cinque film già premiati a livello europeo
Trento. Per evitare il più possibile gli assembramenti ai tempi del virus, anche Eurorama, sezione autonoma del Trento Film Festival dedicata ai documentari etnografici, si adegua.
I doc si potranno vedere (dal 28 agosto al 9 settembre, quindi ben oltre la durata del festival che terminerà il 2) soltanto in internet, collegandosi in streaming alla piattaforma online trentofestival.it. “Eurorama. L'Europa dei popoli nei festival del cinema etnografico”, selezione giunta alla quattordicesima edizione, promossa dal Museo degli usi e costumi della gente trentina di San Michele all'Adige in collaborazione con il Royal anthropological institute of Great Britain and Ireland, e curata da Giovanni Kezich, direttore del museo, e da Caterina Sartori, quest'anno avrà un occhio d'attenzione particolare alle tematiche delle migrazioni.
Il programma prevede 5 film (tre lungometraggi, un corto e un mediometraggio) «e propone – sottolinea Kezich – una selezione di film scelti tra quelli premiati e segnalati nei maggiori festival del cinema etnografico d'Europa. Con l'attenzione posta alle tematiche delle migrazioni – prosegue – nelle proposte che abbiamo scelto viene sottolineato, con un approccio transnazionale, l'impatto del fenomeno sulle comunità d'origine e non solo sulle società che ricevono i migranti». Se il danese “Heartbound. A different kinf of love” è un andirivieni tra Danimarca e Thailandia con protagonista una prostituta asiatica, “Movements of a nearby mountain” mette al centro un meccanico di origini nigeriane che in un remoto sito industriale delle Alpi austriache ricicla macchine per rivenderle nel suo Paese d'origine. “Pastures new” è invece ambientato in un villaggio della Romania dove c'è sempre qualcuno in partenza per l'Europa occidentale. Il croato “Sacrist” si svolge in un paesino della costa dalmata dove Stipe è uno degli ultimi testimoni della tradizione e dei costumi locali. Le Canarie, l'isola di Fuerteventura, è la location di “Tindaya variations”, dal nome della montagna che, nel corso del tempo, da sito sacro è diventata miniera e poi luogo d'arte e di arrampicate turistiche.
Riassumendo, i doc di “Eurorama” saranno in visione a pagamento (4 euro il biglietto, 20 l'abbonamento) solo sulla piattaforma internet (il corto è gratis), mentre quelli di tutte le altre sezioni del festival anche in sala (oltreché sulla piattaforma online.trentofestival.it). Un doppio “binario” causa pandemia.
Noleggiato il doc, ci sarà tempo una settimana per guardarlo. PA.PI.