Dalla guerra al turismo, i cambiamenti montagna: la mostra in sette sedi dell’Euregio
Fra Rovereto ed Innsbruck le esposizioni saranno dedicate all’evoluzioni della ferrovie e degli impianti a fune
ROVERETO. Sette esposizioni in altrettante sedi museali tra Rovereto e Innsbruck dedicate all’evoluzione delle ferrovie e degli impianti a fune nel Tirolo storico. Per l’Anno tematico dei Musei dell’Euregio il Museo della Guerra di Rovereto è capofila di un progetto che mette in rete musei, istituzioni accademiche ed enti turistici per raccontare com’è cambiato il territorio nell’ultimo secolo e come si pone davanti alla sfida di una mobilità montana sostenibile.
Sarà inaugurata alla fine di maggio, in concomitanza con l’apertura ufficiale dell’Anno dei Musei nei tre territori dell’Euregio, la mostra diffusa dedicata alle trasformazioni che il paesaggio trentino-tirolese ha subito a partire dalla Prima guerra mondiale. Alle mostre saranno collegati ricerche, pubblicazioni, incontri pubblici, eventi e contenuti digitali di approfondimento.
L’obiettivo è quello di proporre una riflessione sullo sviluppo della mobilità, documentando la sua evoluzione storica con uno sguardo ai temi della sostenibilità e delle modalità di frequentazione dell’area alpina. Il progetto è stato selezionato all’interno del bando indetto da Euregio per l’Anno dei Musei 2021, che richiedeva di sviluppare una proposta sul tema trasporti-transito-mobilità che prevedesse una collaborazione tra i musei di Trentino, Alto Adige e Sud-Tirolo.
La sfida è stata colta con una proposta coordinata dal Museo della Guerra di Rovereto che coinvolge altre sei istituzioni culturali - Mag Museo Alto Garda, Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme, Associazione culturale Forte delle Benne, Osservatorio Balcani, Caucaso e Transeuropa, Touriseum di Merano, Centro Visite Tre Cime di Dobbiaco - , due istituti universitari con l’Istituto di Storia ed Etnologia Europea dell’Università di Innsbruck e il Dipartimento di Economia e Management dell’ateneo di Trento e un ente turistico, il Dolomiti Future Lab di Apt Dolomiti Paganella.
Da sempre i conflitti rappresentano momenti di rottura radicale con un forte impatto sulla società; tuttavia possono diventare anche fucine di innovazione tecnologica e di sviluppo di conoscenze con ricadute positive utili anche in tempo di pace. La Prima guerra mondiale ne è stata un esempio: le necessità logistiche di una guerra combattuta in montagna, anche in alta quota, produssero un’accelerazione tecnologica senza precedenti nel territorio del Tirolo storico con grandi innovazioni tecniche nel settore della mobilità.
Il progetto “Connessioni montane. Viaggio dalla guerra al turismo” si propone di indagare proprio quei cambiamenti dal punto di vista della produzione industriale, ma anche dell’impatto sul paesaggio montano e sulla vita delle comunità. Un unico tema dunque, che verrà declinato in modi diversi nei sette allestimenti previsti, con peculiarità legate ai singoli territori e alcuni tratti comuni a partire dagli oggetti e dai documenti esposti, tutti provenienti dalle collezioni del Museo della Guerra di Rovereto.
In mostra ci saranno dunque tabelle di confine, argani di teleferica, apparati telegrafici, esploditori e martelli pneumatici, giubbe di addetti alla logistica e servizi, oggetti di vita quotidiana realizzati da prigionieri di guerra, largamente impiegati per l’infrastrutturazione del territorio, ma anche documenti e immagini storiche provenienti dagli archivi, come mappe geografiche, manifesti e cartoline turistiche, documentazione d’archivio e materiale video.
Alcuni allestimenti faranno parte di progetti espositivi più ampi come nel caso del Mag con la mostra “Intrepidi collegamenti. Esperimenti di mobilità tra lago e montagna”, del Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme con l’esposizione “Le vie del turismo. Strada, ferrovia e accoglienza in Fiemme dal ‘700 ad oggi” e del Touriseum di Merano, con la mostra “Borse, trolley e valigie - Viaggio nella storia dei bagagli”.
A Forte Colle delle Benne sarà invece allestito uno spazio dal titolo “Dietro il fronte. Il lavoro dei prigionieri serbi e russi e la militarizzazione del territorio trentino (1915-1918)”, progetto che si lega ad un lavoro di ricerca dedicato al ruolo dei prigionieri nella costruzione delle infrastrutture militari realizzato con Osservatorio Balcani e Caucaso, Associazione Centro Astalli Trento Onlus e Fondazione Edmund Mach, sostenuto da un bando della Fondazione Caritro.
A Rovereto, che nell’Anno dei Musei dell’Euregio diventa il polo culturale per il Trentino, il Museo della Guerra proporrà un’istallazione dal titolo “In alto. Il sistema di rifornimenti militari tra lo Zugna e il Grappa” che va ad inserirsi nel percorso di visita permanente dedicato alla Prima guerra mondiale, recentemente ampliato e rinnovato.
In attesa dell’apertura ufficiale delle mostre prevista per sabato 29 maggio, i musei che partecipano al progetto proporranno contenuti di approfondimento sui propri siti web e sui canali social. Nel corso del mese di marzo sarà on line anche una piattaforma online curata da Euregio e dedicata all’Anno dei Musei. Per maggiori informazioni www.museodellaguerra.it.