cinema

“Archeologia al femminile” allo Spazio archeologico sotterraneo del Sas

Tre i film che saranno proposti il 12, 19 e 26 marzo alle ore 18



TRENTO. Con il tema “Archeologia al femminile”, dopo l’anteprima dello scorso autunno, torna allo Spazio Sotterraneo del Sas, a Trento, in piazza Cesare Battisti, una nuova edizione di “Archeofilm a Tridentum”. L’iniziativa, proposta dall'Ufficio beni archeologici dell’UMSt Soprintendenza per i beni e le attività culturali provinciale in collaborazione con Ram film festival (Rovereto Archeologia Memorie) e Fondazione Museo Civico di Rovereto, prevede tre appuntamenti, il 12, 19 e 26 marzo alle ore 18, con altrettanti film provenienti dall’archivio della rassegna di Rovereto che ha curato le edizioni italiane dei film stranieri.

Filo conduttore della rassegna è sempre il patrimonio archeologico, la sua tutela, conservazione e valorizzazione, ma con focus su aspetti legati all’universo femminile nell’antichità. Gli incontri saranno introdotti dagli esperti della Fondazione Museo Civico di Rovereto e da Barbara Maurina, archeologa della Soprintendenza e componente del comitato scientifico di Ram film festival. La partecipazione è libera e gratuita.

Il ciclo di proiezioni avrà inizio mercoledì 12 marzo alle ore 18 con “Lady Sapiens, à la recherche des femmes de la Préhistoire, Lady Sapiens. Alla ricerca delle donne nella preistoria” per la regia di Thomas Cirotteau. Chi erano le donne preistoriche e che aspetto avevano? Come si svolgeva la loro vita quotidiana? Qual era la divisione del lavoro tra uomini e donne? Arte rupestre e caccia per gli uomini, raccolta e lavori domestici per le donne? E se la realtà fosse più complessa? Oggi una nuova generazione di ricercatori sta rivoluzionando i luoghi comuni.

Si prosegue mercoledì 19 marzo, sempre alle ore 18, con il film “Das Mädchen von Egtved, La ragazza di Egtved”, diretto da Cassian von Salomon. Con i mezzi tecnologici del XXI secolo, gli studiosi danesi cercano di svelare i misteri della Ragazza di Egtved, uno dei ritrovamenti più famosi e meglio conservati dell’età del Bronzo. La ragazza, che morì giovanissima nel 1370 a.C., consente di gettare nuova luce sulla vita degli uomini e delle donne di quell’epoca.

È dedicato alla Siria il film che conclude la rassegna, il 26 marzo, “Les visages oubliés de Palmyre, I volti dimenticati di Palmira”, diretto da Meyar AL-Roumi. Gli archeologi vanno alla ricerca dei ritratti funerari di Palmira sparsi per il mondo, con l'obiettivo di raccontare la storia di questa antica città attraverso i volti dei suoi abitanti. Svelando i segreti più intimi di tali sculture, si comprende la natura eccezionale di questa leggendaria città e della sua identità multiculturale. C.L.













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