teatro

Al San Marco “Il medico per forza” di Molière

È il primo spettacolo della 26ª edizione di «Palcoscenico Trentino», la rassegna che concorre al Premio Mario Roat. Sul palco la compagnia GAD Città di Trento



TRENTO. Alle 20.45 di sabato 28 ottobre, al teatro San Marco di Trento la compagnia GAD Città di Trento va in scena con “Il medico per forza” di Molière.
Personaggi e interpreti: Sganarello - Simone Crespiatico; Martina, sua moglie - Doria Mariotti; Corinna, vicina - Giovanna Tomasi; Valerio, servo - Andrea Moauro; Luchino, servo - Luigino Mongera; Geronte - Bruno Vanzo; Lucinda, sua figlia - Ester Trenti; Leandro, innamorato - Lorenzo Betti; Giacomina, balia - Zoe Serra; Agnese - Giovanna Tomasi; Fra Perrino - Andrea Moauro; Zanni - Daria M., Giovanna T., Ilenia M. , regia - Alberto Uez, scenografia - Trentini – Uez, datore luci - Enzo Chiusole, fonico - Valentina Palumbo, costumi - "La Sartoria" di C. Senter, costruzioni in legno - Trentini, Vanzom, video - Edi e Giorgio, grafica - Chiara Uez, foto di scena - Claudio Condini.

La prima messa in scena de "Il medico per forza" di Molière ebbe luogo il 6 agosto 1666, a Parigi, alla presenza di Sua Maestà Luigi XIV, il Re Sole, con successo e apprezzamento del pubblico. II soggetto è tratto da un breve racconto in versi dalla trama semplice e divertente tipico del medioevo francese. È uno dei testi del grande commediografo francese più rappresentati, che inventa una "macchina da guerra" della risata. L'opera è una allegra commedia di bella comicità farsesca (con una tecnica di scrittura che rimanda ai comici dell'arte italiani), il cui tema fondamentale è caro a Molière: la satira sui dottori e sulla scienza medica.

I medici, oggetto di beffe e sberleffi, sono impostori e ciarlatani che pretendono di camuffare il loro "non" sapere con parole strampalate e un linguaggio grottesco inventato, invece di confessare l'ignoranza nei confronti della medicina. La commedia presenta inganni, travestimenti, bugie, amori segreti e una presa in giro dell'autorità, con al centro la polemica e la critica feroce al mondo della medicina e alla figura del medico opportunista, ma attenzione (dice Molière) non vi fidate degli imbroglioni che nascondono i propri obiettivi disonesti con un falso sfoggio di cultura. Lo spettacolo ha voluto proporre costumi e scenografia rispettosi dell'epoca e rendere omaggio sia ai comici dell'arte (proponendo alcune figure come servi di scena) che al melodramma (sorto in Italia nello stesso periodo storico), inserendo nella rappresentazione musiche operistiche.
C.L.













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