Olivicoltura, perso 40% di oliveti in 40 anni nel Fiorentino
(ANSA) - FIRENZE, 14 APR - In 40 anni, dal 1980 al 2020, nel territorio della provincia di Firenze è stato perso il 40% delle superfici destinate alla coltivazione di olivi, una delle produzioni agricole tipiche nell'area, da secoli. Emerge dalla ricerca commissionata dalla Fondazione Cr Firenze presentata oggi in un'iniziativa organizzata dall'Unione Agricoltori. Nei comuni collinari intorno a Firenze oggi 2.185 aziende coltivano l'olivo su 2.495 aziende agricole attive, e vi si produce l'11% dell'olio prodotto in Toscana.
"Le specifiche caratteristiche orografiche - ha osservato Tommaso Miari Fulcis, presidente della sezione Olivicoltura dell'Unione degli Agricoltori di Firenze -, un modello di coltivazione quasi sempre arcaico, ed una incoerente organizzazione della filiera, hanno reso l'olivicoltura fiorentina scarsamente competitiva nonostante sia capace di produzioni di assoluta eccellenza".
"Occorre perciò - continua - la messa a terra di strumenti finalizzati a rinnovare e razionalizzare oliveti e frantoi e occorre una miglior qualificazione commerciale che sia distintiva della qualità dell'olio fiorentino, dotando la filiera di efficaci strumenti di coordinamento tra le aziende anche alla luce del nuovo piano olivicolo che il Masaf sta elaborando".
La vicepresidente della Toscana Stefania Saccardi ha spiegato di aver "proposto al governo di fare un piano nazionale sull'olivicoltura perché riteniamo che in Toscana rappresenti una delle coltivazioni più identitarie del nostro territorio.
Non a caso abbiamo spinto quando si è trattato di decidere il piano strategico nazionale perché ci fosse una misura specifica sugli olivi a carattere paesaggistico. Poi bisogna fare un salto culturale importante per quanto riguarda l'olio: è un prodotto che fa bene oltre ad essere buono ma spesso non viene considerato quanto il vino". (ANSA).