Ismea,per agricoltura bio +3% le coperture assicurative nel 2023
(ANSA) - ROMA, 29 NOV - Nel 2023 il mercato delle polizze agricole agevolate nelle aziende biologiche ha superato i 648 milioni di euro in termini di valori assicurati, con un incremento di oltre il 3% su base annua. Un risultato che ricalca un trend in atto da anni, a parte l'unica battuta d'arresto del 2021. Lo rivela la quinta edizione del 'Rapporto Ismea sulla Gestione del Rischio nell'agricoltura biologica 2024'. Un andamento del mercato delle polizze contro i rischi meteo-climatici, maturato in un contesto di ulteriore crescita del peso economico dell'agricoltura biologica. A crescere con quasi 105 mila ettari, sono anche le superfici assicurate (+1,8% sul 2022), mentre il numero di aziende con almeno una polizza è sceso sotto le 5.200 unità (-4%). Altro aspetto da evidenziare è la riduzione, seppure contenuta, dell'ammontare dei premi assicurativi, sui quali l'agricoltore riceve un contributo pubblico fino al 70%, sceso complessivamente a 63,4 milioni di euro (-0,6% sul 2022). Le aziende assicurate, fa sapere Ismea, rappresentano il 7,4% dell'intera platea delle imprese bio, mentre le superfici totalizzano il 4,3% di Superficie agricola utilizzata bio, costituita anche da ampie estensioni di prati e pascoli tipicamente non assicurate; percentuali, comunque, raddoppiate, in entrambi i casi, rispetto a quelle di 7 anni fa.
Il Rapporto conferma un rilevante squilibrio nella distribuzione territoriale delle polizze agevolate, con il Nord che concentra oltre il 68% dei valori assicurati, contro il 17% circa del Centro e il 15% del Mezzogiorno. Uno squilibrio che caratterizza anche il mercato assicurativo agricolo convenzionale. L'elemento della concentrazione emerge anche a livello di comparti produttivi, con i primi quattro (uva da vino, frutta, cereali e ortaggi) che rappresentano poco meno del 90% del totale dei valori assicurati. Quanto alle garanzie, nel biologico prevalgono le polizze contro le avversità di frequenza (grandine, vento forte, eccesso di pioggia, eccesso di neve), eventualmente associate ad avversità accessorie, mentre i rischi catastrofali (alluvione, siccità, gelo e brina) rientrano tra le coperture assicurative in meno del 50% dei contratti. (ANSA).