Paolina Visintainer: la prima santa trentina era figlia di migranti
Al Vigilianum un convegno sulla vita e le opere della religiosa nata a Vigolo Vattaro e poi emigrata con la famiglia in Brasile, a Nova Trento
TRENTO. Grande impegno dell’UCID, per far conoscere l’unica santa di origini trentine, Santa Paolina Visintainer, che detiene anche il primato di prima santa brasiliana, dove è più conosciuta che nella terra che le ha dato i natali, il Trentino e Vigolo Vattaro in specie il paese, dove è nata il 16 dicembre del 1866, e da dove emigrò per il Brasile all’età di 10 anni, con la sua numerosa famiglia, nello Stato di Santa Caterina e precisamente a Nova Trento da poco fondata dagli emigrati trentini.
L’UCID, con il duplice obiettivo di far conoscere la nostra prima e unica santa, e di offrire alla neonata Associazione Santa Paolina Visintainer, di presentarsi, in collaborazione con l’associazione Santa Paolina, ha organizzato al Vigilianum un convegno dal tema: Santa Paolina Visintainer, una santa sconosciuta, la sua vita e le sue opere.
In apertura dei lavori il presidente UCID Sandro Zeni ha sottolineato la grande attualità di questa prima ed unica santa trentina, l’UCID, ha affermato è lieta di dare il proprio contributo a farne conoscere la vita e l’opera vista la forte connessione con l’impegno per gli imprenditori cattolici nel sociale, nell’umiltà e nella leadership nel valorizzare il lavoro. La sua opera non è dominata dall’orgoglio ma guidata dall’umiltà, dalla perseveranza e dalle capacità di servire gli altri, ha concluso Zeni.
Moderato dal dirigente UCID, Marcello Condini, dirigente UCID e socio fondatore dell’associazione, l’incontro che ha visto come relatori: nella sua testimonianza, Suor Anna Tomelin superiora della Congregazione delle suore di Santa Paolina a Vigolo Vattaro e già superiora generale della Congregazione, Carlo Bridi presidente Associazione Santa Paolina Visintainer che da 33 anni dalla beatificazione ne è un testimone previlegiato, don Claudio Ferrari vicario generale della Diocesi di Trento e Michela Pacchielat tesoriera dell’associazione.
Suor Anna ha ricordato fra l’altro come Santa Paolina fosse una donna di grande e fede e speranza, ha vissuto in pienezza il Carisma della Sensibilità e della Disponibilità a servire i più bisognosi e coloro che si trovano in situazioni di maggiore ingiustizia. La Congregazione lavori oggi con le sue 313 suore, divise in 67 comunità religiose, su 3 priorità: giovani, donne e situazioni di vulnerabilità e salute integrale. Opera oltre che in Brasile, in molti altri Paesi dell’America Centrale e del Sud, in Africa e in Italia secondo le indicazioni del Concilio.
Dal canto suo, il presidente Bridi dopo aver ringraziato l’UCID, per la disponibilità, ha sottolineato come intorno a questa unica santa trentina regni l’ignoranza, nel senso della non conoscenza della Santa, una santa di grande attualità morta appena una ottantina di anni fa. Dopo aver inquadrato la situazione economica degli ultimi decenni dell’800, a Vigolo, e dell’emigrazione per fame di molte famiglie, fra le quali quella di Amabile Lucia Visintainer, di 10 anni, ha affermato: “Lei seppe vivere fin da bambina, il Vangelo con carità, con coerenza ed umiltà, grande costanza anche nei momenti bui che la vita le ha riservato. Ma nello stesso tempo dimostrò grandi doti di organizzatrice prova ne sia la grande diffusione della Congregazione alla sua morte avvenuta il 9 luglio 1942”. Don Claudio Ferrari, dopo aver portato il saluto del vescovo don Lauro, ha riassunto il suo pensiero di santa Paolina che ha un primato ineguagliabile è la prima santa trentina, con un’incredibile modernità: lei era figlia di migranti, proprio come i volti che provocano il nostro oggi.
La tesoriera dell’associazione Michela Pacchielat, ha sottolineato l’importanza di una massiccia adesione all’associazione per permetterle di raggiungere le finalità per le quali è stata costituita a sostegno dell’attività delle suore e per far meglio conoscere la vita e le opere della nostra santa.