Alluvione, 5 mila aziende agricole finite sott'acqua in Romagna
Animali affogati e 100mila ettari allagati solo nel ravennate. Il presidente di Coldiretti: "Servono mangime e acqua potabile per gli animali. Ma prima di tutto pensiamo alle persone, poi conteremo i danni"
ROMA. Sono finite sott'acqua oltre cinquemila aziende agricole con serre, vivai e stalle dove si contano animali affogati e decine di migliaia di ettari allagati di vigne, kiwi, susine, pere, mele, ortaggi e cereali e strutture di lavorazione dei prodotti agricoli. È quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dell'alluvione in Romagna dove si registrano dispersi e vittime anche tra gli agricoltori, per le quali si esprime "un profondo cordoglio".
Centomila ettari alluvionati nelle oltre 3mila aziende agricole a Ravenna. "Una quantità biblica", dice in un racconto all'ANSA Assuero Zampini, classe '60, direttore di Coldiretti Ravenna. "È stata un'impresa tornare in sede oggi. Stamane sono riuscito ad arrivare in due aziende per vedere se era possibile evacuare ma in una, la Liverani, questo non è stato fattibile. Hanno 500 capi e si stanno organizzando alzando protezioni per fare in modo che il bestiame non finisca sott'acqua. Ora intorno a Ravenna è tutta acqua, al momento resta fuori solo la città e neanche tutta. Sono praticamente chiuso in ufficio. Spero di poter tornare a casa e raggiungere mia moglie a Monzuno, sull'Appennino bolognese. Le strade sono bloccate da una serie di frane e sembra che si possa percorrere solo l'Autostrada".
"Con l'aiuto del prefetto siamo intervenuti a Conselice per portare acqua potabile al caseificio Fucci Giacomo e alla cooperativa Cab Massari". Sono anche saltati gli acquedotti, spiega, e dove non ci sono campi aluvionati, le aziende hanno bisogno di mangime e acqua potabile per abbeverare gli animali. "A Ravenna facciamo i conti con la seconda alluvione e questo - dice ancora Zampini - è un colpo mortale per un territorio coltivato ad albicocche, pesche, susine, pere, mele e ciliegie. Dopo 15 giorni sott'acqua le piante sono destinate a morire e sarà un'impresa titanica ripiantarle considerando che per rifare un ettaro di frutteto servono 50mila euro. Senza contare il disastro sulle sementi, circa 6mila ettari, di cui Ravenna è un distretto importante per tutta Italia e anche per l'Europa per barbabietole, cicoria, carote e cavoli. Speriamo che i vigneti possano resistere".
Ma adesso "la prima cosa è mettere in sicurezza le persone. Lo abbiamo detto a tutti i nostri soci. Poi quando si torna all'asciutto penseremo alla conta dei danni", tiene a precisare Zampini ricordando che nonostante siano alluvionati loro stessi "decine di soci stanno partecipando agli aiuti con i propri trattori per portare alimenti e fornire assistenza alla popolazione".