Zeman e il calcio “pulito”: «Le medicine le dai agli ammalati, non a chi fa sport»
Il tecnico accolto da una standing ovation al Festival dello sport: «Non rinnego nulla di ciò che ho fatto»
TRENTO. "Le medicine le dai agli ammalati, non a chi è sano e fa sport. Tutti sapevano quello che stava succedendo quando dissi che le farmacie e i mercati finanziari dovevano rimanere fuori dal calcio". Accolto da una standing ovation al Festival dello sport di Trento, Zdenek Zeman, già allenatore del Foggia dei miracoli, poi di Lazio e Roma, ha ribadito la posizione espressa fin dagli anni Novanta sulla necessità di mantenere pulito il mondo del calcio.
Dopo la sua famosa intervista a fine anni ‘90 sul doping, Zeman viene messo da parte e tacciato di terrorismo ma qualche anno più tardi si scoprirà poi il sistema corrotto di calciopoli. "Non rinnego nulla di quello che ho fatto e lo rifarei anche se mi è costato la carriera. Non pensavo che la situazione fosse così grave... Rispetto delle regole e degli avversari sono valori che non devono mai tramontare. Non ho niente da rimproverarmi perché dove sono stato la gente si divertiva, forse le società un po' meno", chiosa il tecnico di Praga, 75 anni, mentre compaiono le immagini degli striscioni tributati dagli avversari, i murales a lui dedicati e in finale la nipotina Gaia in braccio a nonno Zdenek.