Yamal, il baby prodigio della Spagna compie 17 anni: «Mbappè mi ha chiesto la maglia»
L’ala del Barcellona che ha portato le Furie Rosse in finale agli Europei: «Ho imparato a giocare per strada. Nel mio quartiere dopo la vittoria sulla Francia tutti gridavano il mio nome»
ROMA. Buon compleanno, Lamine Yamal. Compie 17 anni l'ala del Barcellona che con la sua spettacolare rete ha contribuito a portare la Spagna alla finale dell'Europeo e domenica 14 luglio a Berlino incrocerò la strada dell'Inghilterra.
Più che l'innato talento tecnico, di questo adolescente colpiscono sfrontatezza e leggerezza con cui lo esprime su un palcoscenico tanto importante. Da dove ha assorbito questa 'sfacciataggine' quando ha il pallone tra i piedi? "Dalla strada, dal giocare con gli amici. Ecco da dove viene il guardare in una direzione e passare la palla nell'altra. E' lì che si impara", spiega Yamal in una intervista a Marca.
Nella quale racconta anche dei messaggi che sta ricevendo da quegli stessi amici del quartiere Rocafonda: "Stanno impazzendo". Dopo la partita con la Francia "mi hanno detto che nella mia via, a Mataró, tutti gridavano il mio nome". Verranno per la finale? "Alcuni, ma altri non saranno in grado. Proverò a portarne io qualcuno".
Il clamore che le sue giocate stanno suscitando in Spagna e non solo gli arriva ovattato perché "siamo isolati da tutto ciò che accade e viene detto. E penso sia meglio così". Un ritiro tanto lungo può essere duro per un ragazzo, ma lui assicura di gestirsi "molto bene. Qui c'è tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Inoltre facciamo una cosa che in Spagna sarebbe impossibile: esci a fare una passeggiata e la gente non ti dice niente".
Pur se adolescente non ha sentito il peso di conviere con giocatori affermati: "Tutti mi trattano molto bene, non come un ragazzino di 16, 17 anni, ma come uno più grande". Chi ha chiesto la maglia di un, fino ad oggi, sedicenne, durante questo Europeo? "Me l'hanno chiesta Mbappé, nello spogliatoio e Chiesa quando abbiamo affrontato l'Italia". Per festeggiare aspetterà domani sera e, ripete, "ho detto a mia madre che se vinciamo non voglio niente in regalo. Chiedo solo di poter celebrare la coppa a Madrid, con i miei compagni di squadra. Questo è tutto. Può essere una giornata folle - corre la fantasia di Lamine -, con i tifosi impazziti di gioia ad accoglierci all'aeroporto".
Prima, però, bisogna battere l'Inghilterra. Per riuscirci "dobbiamo continuare come abbiamo fatto contro la Germania o la Francia. Rimanere noi stessi, mantenere il possesso della palla per controllare il gioco in ogni momento. Credo che siamo i migliori in questo e nessuno potrà fermarci se ci riusciamo. Stiamo vedendo che come squadra non c'è nessuno all'altezza della Spagna. Alla fine, quell'intensità è la chiave".
Eppure la Roja è arrivata in Germania accompagnata dallo scetticismo: "Già prima dell'Europeo avevamo detto che meritavamo fiducia e che potevamo essere tra i favoriti, anche se la gente non la pensava così. Si diceva che non saremmo arrivati tra i primi cinque. C'è voluto un po', ma tutti quelli che saliranno sulla barca saranno i benvenuti" ironizza ora che il traguardo è vicino. Le danze di Lamine e Nico Williams dopo i gol fanno scalpore sui social, ma Yamal diventa scaramantico: "Se ne abbiamo già preparata qualcuna? Non voglio parlare prima, vedremo...".