Mafia, chiusi tre hotel al Tonale: il nome della società compare in un’inchiesta sulla 'ndrangheta
Ordinanza del sindaco dopo un’informativa della prefettura di Catania. Il procuratore Gratteri ad Aosta: «Le mafie comprano tutto e così stiamo cedendo la nostra democrazia»
TRENTO. Chiusi tre alberghi al Tonale, per ordinanza del sindaco di Vermiglio Michele Bertolini. Si tratta dell'Hotel Cielo Blu, già riaperto dal proprietario che lo gestirà in proprio, dell'hotel La Mirandola e dell'hotel Locanda Locatori. Alla società che li gestiva dal 2019 è stato vietato il 3 dicembre di proseguire l'attività, in seguito ad una informativa arrivata dalla prefettura di Catania: il nome compare in una inchiesta sulla 'ndrangheta, che ha portato al sequestro di beni e società e che era condotta dalla Dda di Catanzaro guidata dal procuratore Nicola Gratteri.
Ne dà notizia il quotidiano l'Adige sul giornale oggi in edicola.
"Quando le mafie si radicano sul territorio, poi, tra l'altro, votano fanno votare, creano consenso e non le cacci più. Le mafie comprano tutto e così stiamo cedendo la nostra democrazia, la nostra libertà. Ai mafiosi non interessa guadagnare, ma riciclare. L'obiettivo non è accumulare ma fare uscire i soldi alla luce del sole", ha detto proprio ieri Gratteri ad Aosta durante la presentazione del suo ultimo libro “Una cosa sola”, scritto assieme ad Antonio Nicaso, esperto di mafie e di criminalità organizzata.
"Troppo facile - ha detto Nicaso - scaricare la colpa sui meridionali, sui calabresi che sono venuti al Nord. Non sono venuto qui a difendere i calabresi, non ne hanno bisogno. Ma bisogna dire le cose come stanno: le mafie non sono venute al Nord come un virus a infettare un territorio sano, bensì hanno trovato un territorio fertile e la politica è stata miope".