Voglia di ricominciare? Dipende 

Basket, volley e il lungo stop. La LBA ha bocciato ieri la proposta della Virtus Bologna, che avrebbe voluto riprendere a luglio con i nuovi roster. Bulgheroni (Varese) propone di chiudere qui la stagione. La Lega Pallavolo Serie A di Mosna attende le nuove decisioni del governo


MAURIZIO DI GIANGIACOMO


Trento. Tanta voglia di ricominciare? Dipende. Dalla situazione sanitaria, ovviamente. I vertici nazionali di basket e volley attendono le decisioni del governo (comunicazioni da parte del ministro dello Sport, Spadafora, sono attese per la giornata di domani) per capire quando (e se) i rispettivi campionati potranno ripartire. Nel frattempo, non sono mancate le fughe in avanti, specie sotto le plance.

Basket, sussurri e grida

Nei giorni scorsi era stata La Gazzetta dello Sport a “sparare” la notizia secondo la quale la Lega Basket Serie A era prossima ad annunciare la fine della stagione. Rumors sostanzialmente smentiti dai diretti interessati, anche se è difficile immaginare che i colleghi della “rosea” si siano inventati tutto di sana pianta. Basta leggere cosa ha dichiarato a La Prealpina lo storico dirigente varesino Toto Bulgheroni per capire l’aria che tira: «Bisognerebbe considerare conclusi tutti i campionati alla fine del girone d’andata, in modo da assegnare i posti nelle coppe europee. Quante persone andrebbero in uno stadio o in un palasport poco dopo che lo Stato permetterà di uscire di casa alla popolazione? Inoltre, non esiste più l’eguaglianza competitiva perché ogni squadra, per i motivi che ben conosciamo, non potrebbe più presentare lo stesso organico ante 8 marzo. In tutti i campionati invece, vanno bloccate per questa stagione promozioni e retrocessioni».

E Bulgheroni non è certo in cattiva compagnia. La Croazia ha decretato la cancellazione della stagione della stagione, senza un vincitore. E sentite cosa ha detto Sergio Rodriguez (play spagnolo dell’Olimpia Milano) al Corriere della Sera: «Sarebbe triste non finire perché è da agosto che ci prepariamo per questo. Ma penso sia molto difficile, perché la situazione non sta migliorando, e se anche dovesse migliorare i giocatori sarebbero pronti per giocare le partite più importanti della stagione? Molti sono rientrati nei Paesi d’origine, e per gli americani sarebbe un problema ritornare. La vedo dura».

La proposta della Virtus

Ipotesi, quella della fine prematura della stagione, alla quale si oppone la Virtus Bologna che, paventando perdite per 5 milioni di euro, ha presentato alla stessa LBA una proposta che è stata subito respinta: «Proporremo di riprendere la stagione in corso a luglio, con i nuovi roster – ha detto l’amministratore delegato della Virtus, Luca Baraldi, a TMW Radio – In ogni caso non vogliamo lo scudetto a tavolino. Questa deve essere l’occasione per riformare il sistema: dagli impianti ai format dei campionati, dai settori giovanili al tipo di contratti dei giocatori. Il basket è l’unico sport professionistico che di professionistico ha solo i costi. Palazzetti aperti al pubblico? Non so se quattro mesi siano sufficienti, dovremmo fare delle verifiche. Potremmo aprire gli impianti solo agli abbonati, in modo tale da rispettare il distanziamento sociale dei presenti». Contro il format virtussino erano pronti i ricorsi.

Qui Lega Volley

Il consiglio di amministrazione della Lega Pallavolo Serie A, riunitosi in videoconferenza martedì, dopo avere ascoltato il presidente della Fipav, Bruno Cattaneo, ha ribadito, in conformità a quanto deciso nelle precedenti riunioni, di attendere il prossimo decreto che sarà emanato dal governo prima di assumere le opportune decisioni in ordine all’eventuale prosecuzione dei campionati di Serie A. Ma nemmeno sotto rete sono mancati, negli ultimi giorni, i sussurri e le grida. Con il caso, a suo modo clamoroso, del comunicato dei capitani di SuperLega prima diffuso – lo hanno riportato i bravi colleghi di volleyball.it e ne abbiamo dato notizia brevissimamente anche noi del Trentino – e poi smentito perché non sottoscritto da tutti. Nel documento, in sostanza, venifa offerta la disponibilità a tornare in campo a partire dal mese di maggio a condizione di avere garanzie assolute sulla salute dei giocatori e di tutti gli operatori del settore, oltre a certezze sul piano retributivo.

Giannelli ci va cauto

Il capitano dell’Itas Trentino, Simone Giannelli, mette davanti a tutto la salute. «Questo virus sta cambiando il nostro modo di vivere e di pensare – ha detto il palleggiatore, intervistato da Rai Sport –; quando sarà tutto finito probabilmente troveremo un mondo diverso ma al momento attuale è importante seguire le direttive e restare a casa. Spero che si possa riprendere il prima possibile ma adesso la priorità è la salute di tutti».

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