Valentino non finisce mai Rossi in pole al Mugello
MotoGp. Per il “vecchio” campione della Yamaha nuovo record del circuito con un casco dedicato al nostro Paese nel giorno della festa della Repubblica
SCARPERIA (FIRENZE). La pole position che nessuno si aspettava, ma nella quale i tifosi di Valentino Rossi, e qui al Mugello sono veramente tanti, speravano tanto. Perché il “Dottore” li ha abituati che, proprio quando tutto sembra impossibile, tira fuori il coniglio dal cilindro e si inventa un giro mozzafiato in 1’46”208 che vale anche come nuovo record in qualifica della pista. Settima pole al Mugello, battuto il vecchio record di sei detenuto Mick Doohan, la 55esima in top class, la più recente risale al Gp di Motegi in Giappone del 2016. Solo questi numeri sono in grado di spiegare il capolavoro compiuto da Rossi in questa parte di weekend. Ottavo nelle prime libere del venerdì, settimo nel pomeriggio di sabato e terzo nella terza sessione di questa mattina. Un crescendo che però, visti i distacchi dalla vetta della classifica, potevano far prevedere al massimo la conquista di una piazzola in prima fila.
«Dobbiamo riuscire a partire nei primi sei se vogliamo tentare di salire in qualche modo sul podio domenica», era stata la sua analisi dopo le libere di sabato. Sarà servito questo risultato a riunire gli italiani sotto un’unica bandiera? Chissà se in cuor suo il Vale nazionale ci avrà un po’ pensato dopo aver ideato insieme al suo disegnatore storico Aldo Drudi, il casco celebrativo che come ogni anno il campione di Tavullia sfoggia nel Gran premio di casa. Mai con questa volta la livrea era attinente al momento delicato che il nostro Paese sta attraversando e per questo ha pensato di fare riferimento alla festa del 2 giugno inserendo come colori dominanti il bianco, il rosso e il verde con la scritta “Viva l’Italia... l’Italia tutta intera”, citazione del brano di Francesco De Gregori del 1979 “Viva l’Italia”. Sul retro compare il logo “46” che per una volta non è giallo, ma riprende i colori della bandiera italiana, sotto il quale troviamo un grosso “ITA”.
«Io incaricato da Mattarella per creare il governo – aveva scherzato Rossi giovedì scorso – Perché no? Non sarebbe male, magari potrei dare una mano». Invece faceva terribilmente sul serio, tanto da pensare di associare lo sport allo spirito di unità nazionale come solo i grandi campioni del passato sono riusciti a fare. «Mi voglio godere questa giornata speciale con tutti gli uomini della Yamaha, rientrando ai box mi sono goduto la festa che il pubblico stava facendo sulle colline, e poi è stata una sorpresa anche per me. Domani sarà dura un po’ più dura».
E se lo dice lui...