Val di Sole-Anterselva, che tappone
Il 29 maggio i ciclisti dovranno scalare Palade, Collalbo, Erbe e Furcia prima dell’arrivo al centro biathlon. Il 31 partenza da Treviso e arrivo a
San Martino di Castrozza con Montello e San Boldo. Il giorno dopo il Manghen
TRENTO. Un vero “tappone” in Alto Adige, uno meno arcigno – ma con la suggestione di Passo San Boldo prima della scalata a San Martino di Castrozza – in Trentino. Con la presentazione della 102esima edizione del Giro d’Italia in programma tra una settimana (il 31 ottobre a Milano, nella sede Rai di via Mecenate alle 16.45, diretta Rai2), è praticamente definito il profilo delle tappe regionali della Corsa Rosa 2019, che prenderà il via sabato 11 maggio con la Bologna-San Luca (cronoscalata di 8 km) e si concluderà domenica 2 giugno con un’altra prova contro il tempo, a Verona (15 km).
Le due tappe con arrivo in regione sono inserite in una scoppiettante ultima settimana. Dopo il secondo giorno di riposo, martedì 28 la Corsa Rosa vivrà la Lovere-Ponte di Legno, con Mortirolo e Gavia. Il giorno successivo, mercoledì 29 maggio, è quello dell’unica tappa che si correrà interamente sul territorio della nostra regione, la Val di Sole-Anterselva: dopo la partenza da Daolasa di Commezzadura, in ossequio alla località più volte teatro di Mondiali e Coppa del mondo di mountain bike, i ciclisti saranno chiamati a salire a Passo Palade (15,9 km, 4,5% di pendenza media), Collalbo (14,5 km, 6,4%), Passo delle Erbe (25,6 km, 5,6%), Passo Furcia (7,6 km, 7,3%) e infine al centro biathlon di Anterselva, dove sarà appunto posto l’arrivo. Con queste salite, si tratta, chiaramente, di una delle tappe che potranno decidere l’edizione 2019 del Giro.
Giovedì 30 gli uomini di classifica potranno probabilmentre tirare il fiato nella Dobbiaco-Santa Maria di Sala: dopo il transito da Cimabanche, l’unica asperità di una frazione per velocisti sarà la pedalabile Val Cantuna. Le polveri potrebbero riaccedersi venerdì 31 nella tappa trentina: partenza da Treviso, dopo il Montello i ciclisti affronteranno il San Boldo, percorso una sola volta al Giro d’Italia, nel 1966, ma dal versante di Tovena. Questa volta verrà scalato da quello di Follina, la cosiddetta “strada dei 100 giorni”, in ossequio al tempo record impiegato per costruirla dal genio austriaco nel corso della Prima Guerra Mondiale: una decina di chilometri di salita, con pendenze poco significative, ma a fare la differenza potrebbero essere la stretta sede stradale, le gallerie e la successiva discesa molto impegnativa. Dopo il passaggio per Feltre i corridori si dirigeranno in Primiero e daranno l’assalto a San Martino di Castrozza (13 km con una pendenza media di poco superiore al 5%).
Prima della crono di Verona, sabato 1° giugno sarà ancora salita con la Feltre-Croce d’Aune, sul percorso della prima Granfondo Sportful (25 anni fa ancora Campagnolo), con Malga Campo, Passo Manghen, Rolle e Croce d’Aune.
Twitter: @mauridigiangiac
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