CURLING  

Una storica qualificazione olimpica per l’Italia dei cembrani

TRENTO. Loro si chiamano Joel, Amos, Simone, Daniele e Andrea. Sono i cinque magici azzurri del curling capaci della storica qualificazione alle Olimpiadi di PyeongChang. Non era mai accaduto da...


di Marco Marangoni


TRENTO. Loro si chiamano Joel, Amos, Simone, Daniele e Andrea. Sono i cinque magici azzurri del curling capaci della storica qualificazione alle Olimpiadi di PyeongChang. Non era mai accaduto da Nagano 1998, quando la disciplina entrò a far parte della grande famiglia olimpica su pressione del mondo anglosassone, che il curling italiano riuscisse a strappare un pass per le Olimpiadi. A Torino 2006 partecipò di diritto perché era la squadra della nazione ospitante. Sul ghiaccio Joel Retornaz, Amos Mosaner, Simone Gonin, Daniele Ferrazza e Andrea Pilzer hanno ruoli ben precisi. Sono rispettivamente il third e skip, il fourth, il second, il lead e l’alternate. Ruoli che vengono orchestrati dall’allenatore Soren Grand e dal direttore tecnico Marco Mariani. A febbraio 2018 nel torneo olimpico maschile che si svolgerà al Gangneung Curling Centre nella coastal cluster, l’Italia affronterà Canada, Svezia, Stati Uniti, Giappone, Gran Bretagna, Norvegia e Corea del Sud (Paese ospitante). Ci sarà anche la Danimarca che, dopo essere stata battuta dall’Italia nelle qualificazioni a Plzen, è riuscita a ottenere l’ultimo pass battendo la Repubblica Ceca.

Il curling nel Bel Paese è praticato in alcune valli dell’arco alpino. I club sono circa venti, i tesserati poco più di 400. La capitale del curling è senza dubbio Cortina d’Ampezzo ma una roccaforte è senza dubbio la val di Cembra. Impianti ci sono anche a Claut, Courmayeur, Luserna e Torino. Ebbene d’ora in avanti sentiremo più spesso di parlare di “scope da curling” ma soprattutto di stone, le pietre di granito levigate di circa 20 chilogrammi dotate di impugnatura che i giocatori fanno scivolare sul ghiaccio verso la home, la casa contrassegnata da tre anelli concentrici. Parole che rappresentano i cardini di uno sport nato in Scozia nel XVI secolo e che ai Giochi è sempre molto seguito dagli spettatori.

La squadra di capitan Joel Retornaz, svizzero di nascita, trapiantato a Cembra e ora passato tra le fila del Pinerolo, ha centrato il pass al decimo end. Merito del trentino Mosaner, bravo a piazzare due stones che hanno spazzato quelli poco prima posizionati dal rivale Rasmus Stjerne. Una stoccata che ha mandato in tripudio la squadra azzurra ad un mese esatto dall’altra grande festa, quella per la qualificazione ai Mondiali di Las Vegas del 2018.

Niente da fare per le azzurre che vedono andare in Corea del Sud, Cina e Danimarca. Nel torneo femminile ci saranno, oltre alle due Nazioni citate e le sudcoreane, anche Canada, Svizzera, Gran Bretagna, Stati Uniti, Svezia, Giappone e la squadra degli atleti olimpici della Russia.













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