Una crono da leader Yates tiranno in rosa
Esordio della Var: Aru penalizzato di 20” per scia prolungata
ROVERETO. Doveva essere una sfida sul filo dei secondi, ma lo è stata solo in parte: per strappare la maglia rosa a Simon Yates, Tom Dumoulin avrebbe dovuto “mangiargli” 4 secondi per ognuno dei 34,2 chilometri della Trento-Rovereto. Il britannico della Mitchelton-Scott, invece, ne ha persi poco più di 2 ogni mille metri, chiudendo al 22esimo posto la cronometro vinta dall’australiano della BMC Rohan Dennis (seconda maglia rosa del Giro d’Italia in Israele) e confermandosi “tiranno” dell’edizione 101 della Corsa Rosa. Il 25enne di Manchester ha disputato una delle migliori crono della sua carriera, quasi altrettanto bene ha fatto il “Tulipano”, campione del mondo della specialità, al quale non è bastato il terzo posto alle spalle di Dennis e del tedesco della Katusha-Alpecin Tony Martin per strappare al rivale il primato.
Preziosissimo il 22esimo posto che permette al britannico di confermarsi in testa alla classifica generale, da incorniciare anche il 33esimo (a 2’20”) colto da Domenico Pozzovivo: con Thibaut Pinot 66esimo (a 3’19”), il lucano (che non è certo uno specialista delle prove contro il tempo) consolida il terzo posto, un podio che il “veterano” della Bahrain-Merida ha le carte in regola per difendere fino a Roma.
Quinto ha chiuso Chris Froome (Team Sky), grande specialista delle prove contro il tempo, che non può essere completamente soddisfatto del piazzamento, ma si conferma comunque nei quartieri alti della classifica generale. Dopo la prestigiosa vittoria sullo Zoncolan e il tracollo di Sappada, il quattro volte vincitore del Tour de France potrebbe recitare ancora un ruolo da protagonista.
Nella piatta “crono” Trento-Rovereto, molto più che sulle montagne che la precedevano, pareva aver trovato il terreno per un parziale riscatto Fabio Aru (UAE Team Emirates), la più grossa delusione di questo Giro d’Italia, sesto. Ma la prima buona giornata del sardo in una Corsa Rosa altrimenti da dimenticare è stata guastata dai giudici di gara – tra i quali figurava anche la trentina Sara Consolati – che hanno penalizzato il 27enne e diversi compagni di squadra per scia prolungata: 20” al 27enne di Villacidro (che è finito quindi all’ottavo posto), 2 minuti al toscano Diego Ulissi e al laziale Valerio Conti. Una “stangata” che ha completamente ridimensionato la prestazione del team di Giuseppe Saronni, per erogare la quale i giudici si sono avvalsi, per la prima volta, dell’ausilio della Var, come nel calcio.
Nemmeno la cronometro Trento-Rovereto ha cambiato quindi “verso” all’edizione 101 del Giro d’Italia, sempre saldamente in mano a Simon Yates. Oggi la parentesi trentina si chiude con la partenza da Riva del Garda (13.20, piazza Garibaldi) della tappa per velocisti – salvo fughe – che si concluderà ad Iseo (155 km). Da domani si ricomincia a salire: giovedì Pratonevoso (ma con un solo Gpm di quarta categoria a precedere quello di prima categoria dell’arrivo), venerdì Bardonecchia-Jafferau (con Colle del Lys di seconda, la Cima Coppi del Colle delle Finestre, Sestriere di terza e l’arrivo in salita di prima categoria) e sabato, dulcis in fundo, Cervinia preceduta da altri due di Gpm di prima categoria (Col Tescore e Con Saint Pantaléon). Insomma, il terreno per attaccare c’è, anche quello per capovolgere una classifica generale nella quale i distacchi – almeno quelli tra i primi cinque – non paiono incolmabili. Ma le gambe migliori rimangono quello del tiranno britannico della Mitchelton-Scott, che non ha nessuna intenzione di abdicare proprio alla vigilia della sua incoronazione.
@mauridigiagiac. ©RIPRODUZIONE RISERVATA