Un mercoledì avaro Il Trento preoccupa ma Vecchiato resiste 

Resta buona la posizione del Levico, deficitaria viceversa la classifica del Dro, ma il punto ha riportato il sereno



TRENTO. Un mercoledì... avaro. Il turno infrasettimanale, il terzo e ultimo del girone d’andata, ha regalato pochissime soddisfazioni alle formazioni trentine. Il Dro ha raccolto un punticino che, per come è maturato, vale moltissimo anche se la situazione di classifica resta complicata, mentre Trento e Levico Terme hanno fatto rientro dalle rispettive trasferte a mani vuote.

Gli aquilotti hanno ceduto ad un Lecco in splendida forma (sette risultati utili di fila e quattro vittorie nelle ultime cinque gare per i blu-celesti), mentre il sorprendente Darfo Boario, nuovamente capolista del torneo, ha fatto un sol boccone dei termali, mancati questa volta nell’approccio alla partita e sotto di due reti dopo nemmeno mezz’ora. La posizione in graduatoria del Trento è, ovviamente, ancora deficitaria e alle porte c’è l'impegno contro la “corazzata” Rezzato, travolgente mercoledì nella sfida d’alta classifica con la Pergolettese (5-0 ) e grande favorita per il passaggio di categoria. Sulla carta l’impegno appare proibitivo e l’infortunio patito da Ferraglia sembra non assorbibile nel giro di pochi giorni. Tradotto: senza l’Under classe ’99 più impiegato da inizio stagione, il tecnico Roberto Vecchiato (che continua ad operare con il pieno appoggio societario) sarà costretto a ripensare il modulo o, in alternativa, a riproporre il giovane Cuoco tra i pali.

Il Levico Terme, invece, è tornato con 3 reti sul groppone dalla trasferta in val Camonica, ma la situazione dei gialloblù resta più che soddisfacente. Contro il Darfo Boario, che da mercoledì vanta la miglior difesa della categoria assieme a Gozzano e Fiorenzuola con appena 5 reti al passivo in 12 partite disputate (anche Matelica e Potenza hanno incassato lo stesso numero di gol, ma con due gare in meno), Bastianello e compagni sono mancati nei primi minuti: i lombardi hanno iniziato il match spingendo come ossessi (cosa che non avevano fatto domenica scorsa al “Briamasco”) e, complice anche l’infortunio di Severgnini (per lui stiramento al quadricipite: ne avrà per almeno un mesetto), hanno impiegato appena 27 minuti per ipotecare il successo. La reazione dei trentini è stata veemente, ma la stanchezza, le parate di Petrisor (un portiere classe ’98 che gioca da... “Over”) e l’ottima organizzazione del Darfo Boario hanno fatto la differenza. Adesso per il tecnico Stefano Manfioletti, già costretto a rinunciare a Brusco, si apre il dilemma: retrocedere Cosentini al centro della difesa, impiegare Brugger per la prima volta dall’inizio (cosa mai accaduta) o affidarsi a Pancheri, che già in passato ha ricoperto il ruolo di centrale? Domenica in viale Lido arriverà il Lecco che, in avanti, ha giocatori di assoluto spessore per la categoria.

E il Dro? Dopo le quattro “scoppole” rimediate domenica a Bergamo, il punto conquistato contro il Caravaggio prolunga sì il digiuno di vittorie, ma almeno riporta un po’ di sereno in casa gialloverde. Il retrogusto – amaro – del pareggio di mercoledì è l’espulsione (con tanto di zuffa post partita con il bergamasco Zanola) che ha visto protagonista l’attaccante Sartori.

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Scuola & Ricerca

In primo piano