Trento esonera Melone , anzi no

La quarta sconfitta apre la crisi degli aquilotti. Per il tecnico ultimatum della dirigenza


di Daniele Loss


MAPELLO. L'incredibile giornata di Marco Melone. Travolto con il “suo” Trento dal Mapellobonate, virtualmente esonerato per qualche ora, poi rimesso in sella in serata dopo un lungo confronto con il “patron” Piervittorio Belfanti. Con ordine: prima la sconfitta in terra bergamasca al termine di un match pressoché a senso unico, poi le inevitabili voci che si sono rincorse sino alle dieci e trenta di ieri sera, prima dell'ennesima fiducia da parte dei vertici societari. Belfanti ci ha pensato su parecchio, aveva pure trovato il sostituto (il tecnico della juniores, il mantovano Ivano Martini) e il cambio alla guida della prima squadra gialloblù sembrava cosa praticamente fatta. All'ultimo il cambio di rotta del massimo dirigente di via Sanseverino: si va avanti ancora con Melone, nonostante il pesante rovescio di Mapello: alla vigilia si pensava che per salvare la panchina di Melone sarebbe servita una vittoria. Magari non larga e convincente, ma l'imperativo era quello di muovere sensibilmente la classifica. Forse anche un pareggio sarebbe bastato, ma ora poco importa. I bergamaschi hanno segnato tre gol e “San” Sforzin ne ha evitati altri quattro. E' arrivata una sconfitta, ma Belfanti non se l'è sentita di cacciare Melone che, dunque, avrà ancora una chance. Ma dovranno cambiare Un tiro “sporco” di Valente deviato in rete (ma in evidente offside) da Lionetti al 1' e una botta alta dello stesso centravanti gialloblù al 5' sono stati ingannevoli: il Trento è stato vivo solamente fino a quando gli avversari glielo hanno concesso. Al 13' miracolo di Sforzin su Luzzana, poi Lionetti ci prova di testa ma senza esito e al 20' si rompe l'equilibrio: cross di Sorti dalla destra, “velo” di Pellegris e botta nel “sette” di Procopio. Subìto il gol il Trento sparisce: al 23' Sforzin ferma in uscita Pedrocco, poi Vitti salva sul tentativo di tap in di Pellegris. Lo stesso centravanti sfiora il bersaglio di testa al 31' e in chiusura Sforzin respinge la punizione di Sorti. Nell'intervallo fuori Vitti e La Torre, dentro Gattamelata e Corradini. Il leit motiv sembra cambiare: Valente centra subito il palo e al 63' Zamboni batte a colpo sicuro ma il “portierino” di casa compie una gran parata. Altro giro, altra “sparizione”: Pellegris è egoista e Sforzin superlativo al 67', ma due minuti più tardi la ripartenza lombarda cinque contro due è letale: il diagonale rasoterra di Esposito chiude di fatto il match. Gattamelata si fa cacciare per una parola di troppo all'arbitro e nel finale altra parata del “portierone” gialloblù su Vigani, ma in extremis Sorti si fa tutto il campo palla al piede e fa centro. Trento abbattuto e ultimissimo in classifica a quota zero. Si riparte da Melone, l'uomo che tre anni fa fece rinascere il Trento. Il miracolo riuscirà anche questa volta all'ex ultras aquilotto? Belfanti ci crede, al campo l'ardua sentenza.













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