Sprint vincente di Andrea Dalvai del Veloce Club 

Categoria Allievi. Lo scorso anno era stato Riccardo Trentin a gioire Il valsuganotto ha regolato in volata Bruttomesso e Vendramini



Trento. Il Giro della Bolghera per Allievi rimane affare per il Veloce Club Borgo. Dopo il successo di Riccardo Trentin nel 2018, ieri è stata la volta di Andrea Dalvai alzare le braccia al cielo sul traguardo di via Vicenza, subito a segno nella corsa che ha sancito il debutto stagionale per gli under 16.

Secondo dodici mesi fa, Dalvai era l’uomo di punta del team diretto in ammiraglia da Nico Pasini e non ha tradito le attese, complice il determinante lavoro svolto nelle fasi finali dal suo compagno di squadra Maurizio Cetto, locomotiva a servizio del capitano designato di giornata.

Il valsuganotto ha strozzato l’urlo di gioia in gola al portacolori dellla Termopiave Valcavasia Paolo Vendramini, che ha provato ad anticipare lo sprint di gruppo e si è visto rimontare dal gruppo – arrivato a velocità doppia – a pochi metri dal trionfo.

Vendramini si è dovuto accontentare addirittura del terzo posto, superato anche dal veneto del Veloce Club Schio Alberto Bruttomesso, che a sette tornare dal termine aveva provato anche l’azione solitaria, guadagnando una manciata di secondi. Tra i trentini, invece, hanno conquistato un piazzamento nella top 10 anche Filippo Bertotti del Cc Forti e Veloci e Gabriel Gianasi della Ciclistica Dro, ottavo e decimo.

La corsa è stata caratterizzata da una brutta caduta che, quando mancavano due dei quindici giri del circuito in programma (2,8 km a tornata), ha visto coinvolti otto corridori. «Eravamo nel tratto conclusivo della discesa che porta sul rettilineo d’arrivo – racconta Simone Borinato della Montecorona, che è stato coinvolto nella caduta e se l’è cavata con qualche botta ed escoriazione – Due corridori si sono agganciati e non abbiamo potuto fare nulla per evitarli».

La gara, a quel punto, è stata fermata per una ventina di minuti, il tempo necessario per soccorrere gli sfortunati protagonisti della caduta. Poi gli ultimi 5,8 km, tutti d’un fiato, e lo sprint vincente di Dalvai.

«Se ho vinto gran parte del merito va alla squadra e al mio compagno Maurizio – commenta il vincitore – Il suo lavoro è stato fondamentale per mettermi nelle condizioni di prendere parte alla volata e di vincerla». L.F.













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