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Sinner, il volo privato e il rientro a Montecarlo: ora parte l’assalto al tetto del mondo

Una settimana di allenamenti prima di Rotterdam (12 febbraio). La seconda posizione si può già attaccare sulla terra rossa, mentre per il numero 1 bisognerà attendere l’erba


dall'inviato Aliosha Bona


ROMA. Nessuna deviazione a Sanremo. Giovedì sera, dopo la parentesi istituzionale al Quirinale, Jannik Sinner ha preso un volo privato da Fiumicino a Nizza, tappa obbligatoria per raggiungere la “sua” Montecarlo. Dove dice di poter «andare al supermercato senza problemi», cosa per lui molto più importante delle tasse. E ancora: «La cosche ci sono tanti giocatori con a più bella di Monaco è cui puoi allenarti, le strutture sono perfette. Lì mi sento a casa. Sto bene, ho una vita normale». Ha raggiunto il Principato assieme a Joseph Cohen, ormai il suo uomo di fiducia che attraverso la società “StarWing Sports” ne cura la comunicazione in tutto e per tutto. I due si sono aggregati al resto del team, che invece si è goduto qualche giorno di meritato riposo post-Melbourne. Al contrario, per Sinner il bello arriva ora: il ritorno alla fatica. Perché è vero che anche a parole se la cava egregiamente, ma la sua superficie preferita è e resterà sempre il campo da tennis. E non i tappeti rossi.

Avrà a disposizione circa una settimana di allenamento a Montecarlo con i coach Simone Vagnozzi, Darren Cahill, il fisioterapista Giacomo Naldi e il preparatore atletico Umberto Ferrara, del quale si parla poco o nulla ma è l’uomo che ha contribuito a rendere un fisico gracile e prestato agli infortuni in una struttura potente, omogenea ed elastica, quasi bionica. Nel prossimo fine settimana Sinner ritroverà la competizione a Rotterdam, dove nel 2023 fece finale e persa l’ennesima sfida contro Medvedev. Oggi il mondo s’è capovolto: a un anno di distanza quel russo che sembrava insormontabile, nonché un incubo nella testa dell’altoatesino, è diventato (quasi) normale amministrazione visti i quattro precedenti (tutti vinti dal nostro).

L’assalto alla storia

Dal 4 marzo si fa sul serio con i Masters 1000 americani, di Indian Wells prima e Miami poi (dal 18 marzo). Quindi il ritorno su terra nel torneo di “casa” a Montecarlo (7 aprile) prima del vero torneo di casa, quello di Roma, dal 6 maggio. È qui che Sinner potrà tentare l’assalto alla vetta del ranking, mai raggiunta da nessun italiano nella storia di questo sport. Il distacco è di soli 1.545 punti, 945 punti dal numero due di Alcaraz e a 455 punti da Medvedev che chiude il podio. Oltre che con un margine tranquillizzante (3000 punti) su Rublev che conserva la quinta piazza.

Già sul cemento, quindi Rotterdam, Miami e Indian Wells, l’altoatesino ha da difendere 1510 punti. Che non sono pochi, ma sono sempre meno rispetto ai 1.910 che ha in scadenza Alcaraz e molti meno rispetto ai 2.850 di Medvedev. Invece Djokovic fra l’Australia e la terra battuta giocò soltanto a Dubai, quindi scarterà appena 180 punti. Così intimidire il serbo a stretto giro è praticamente impossibile a meno di un improbabile zero del numero uno al mondo.

Tra terra e erba

Al Roland Garros può mettere la freccia il pusterese. Visto che sui 2000 punti a disposizione ne conquistò solo 45 nel 2023. Mentre le Olimpiadi, che mancano all’Italia da cent’anni, un secolo, dal bronzo di Uberto de Morpurgo, valgono di più, ma “solo” per la gloria visto che non assegnano punti per il ranking. Complessivamente, sulla terra rossa, Jannik dovrà difenderne solamente 585, contro i 2.315 di Djokovic, i 2.265 di Alcaraz e i 1.280 di Medvedev. A questo punto della stagione la seconda posizione mondiale potrebbe già essere alla portata di Sinner. Non ancora il primo posto che sarà veramente nel mirino da Wimbledon: è colui che difende meno punti sull’erba nella cerchia della top-4. Così tra l’estate e l’autunno, dove nel 2023 fece incetta di grandi risultati, l’ultimo grande sogno del nostro tennis potrebbe essere finalmente realizzato. 













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