Sinner alla prova di maturità: c'è Djokovic alle Atp Finals
Martedì 14 novembre la sfida con il numero 1 del mondo. L'altoatesino: «Contento di poterlo affrontare di nuovo, dopo Wimbledon sono cresciuto»
TORINO. Jannik Sinner all'esame di maturità. Il talento altoatesino martedì sera 14 novembre affronterà Novak Djokovic, numero 1 del ranking mondiale, nella terza giornata delle Atp Finals di Torino. Una partita importante per capire il livello raggiunto dall'azzurro, ma comunque non decisiva nel torneo dei 'maestri dei maestri'.
Sinner si presenta all'appuntamento sulle ali dell'entusiasmo, dopo aver strapazzato il greco Stefanos Tsitsipas, sconfitto in due set. Djokovic è invece reduce dalla 'maratona' contro Holger Rune, vinta dopo tre tiratissimi set e tre ore di gioco. "Jannik è in ottima forma - ammette il serbo - e questa è stata la migliore stagione della sua carriera. Giocare in casa con il pubblico italiano aiuta molto, aumenta la sua fiducia, gli dà in qualche modo le ali per esprimere il suo miglior tennis". Aggiunge: "Jannik è uno dei colpitori da fondo campo più veloci e forti al mondo, conosco molto bene il suo gioco. Non ho mai perso contro di lui, ma abbiamo avuto degli incontri molto equilibrati. Mi preparerò bene per la partita, so cosa aspettarmi. Sarà bello per il torneo, noi due uno di fronte all'altro. Penso che siamo entrambi in ottima forma, vediamo cosa succede".
Per preparare al meglio il match Sinner si è chiuso nella sua 'bolla' con il suo staff. Nel pomeriggio di lunedì si è allenato per un'ora e mezza al Circolo della Stampa Sporting, a poche centinaia di metri dal Pala Alpitour dove si giocano le Atp Finals: sugli spalti un centinaio di tifosi ha accolto con applausi ogni colpo vincente del giovane talento italiano. Maglietta azzurra, cappellino di ordinanza, ha preso a 'pallate' il peruviano Gonzalo Bueno, sparring partner di giornata. Un allenamento a ritmo serrato, con brevi pause, sotto gli occhi attenti dei tecnici Simone Vagnozzi e Darren Cahill, sempre pronti a dare consigli e correggere eventuali errori. Ogni dettaglio viene curato attentamente, dalla tattica alla posizione del corpo in campo. Sinner ha provato a lungo le 'diagonali', di diritto e di rovescio. Sedute intense, scambi di 10 minuti prima di rifiatare e di confrontarsi con il suo team. Poi le volée, gli smash (che nel recente passato gli hanno creato qualche problema), la risposta al servizio e infine la battuta, che recentemente è diventata un punto di forza.
Per il numero 4 del mondo la sfida con Djokovic "sarà una prova di tante cose". Un test "per vedere a che livello sono arrivato" ha ammesso. L'ultima volta che i due hanno incrociato le racchette è stato a Wimbledon, in semifinale, nel luglio scorso: finì con il successo in tre set del serbo (6-3, 6-4, 7-6). Ora la rivincita. "Sono contento di poterlo affrontare di nuovo. Sono cresciuto dopo Wimbledon, ho una mentalità un po' diversa" sottolinea Jannik. Ora tocca a lui, giocatore di punta della nuova generazione, dare l'assalto al trono di Nole dopo che Rune ha fallito e che Alcaraz è inciampato nel match di esordio con Zverev. A fare da contorno sarà un Pala Alpitour 'colorato' di arancione proprio in omaggio a Sinner.