«Siamo ai Mondiali, con 1’48 non si va da nessuna parte»
La delusione dell'ottocentista Giordano Benedetti, eliminato in batteria
PECHINO. Quarto posto in batteria, ventisettesimo tempo assoluto, terzo tra gli atleti non ripescati. Numeri che descrivono in maniera impietosa la breve esperienza cinese di Giordano Benedetti ai mondiali. Partito con l'obiettivo di disputare una buona semifinale e sognando qualcosina in più, si ritrova anzitempo escluso al termine di una batteria, la sua, troppo lenta rispetto alle altre e conclusa con un'amara eliminazione.
«Mi sono ritrovato davanti – ha spiegato Giordano ai microfoni - a condurre le danze. La decisione non mi è mancata, ma quello che avete visto negli ultimi 30 metri non è il mio finale. All'uscita dell'ultima curva ho rimediato un paio di sportellate e in dirittura di arrivo ero un po' disorientato e con meno energie a livello nervoso. Penso comunque di aver corso come meglio potevo e ho poco da recriminare. Ho fatto la mia gara e penso che non avrei potuto fare di meglio. Nel finale mi sono visto sorpassare dall'americano, ma anche con qualche metro in più non penso che avrei potuto reagire e provare a fare qualcosa, c'era troppo poco margine. Uscire così in batteria è immeritevole per la stagione che ho fatto, ma siamo ai Mondiali e con 1:48 non si va da nessuna parte».
Ora a Giordano altro non resta che riposarsi un po', smaltire la delusione e analizzare centimetro per centimetro la sua gara. Quindi ritrovare serenità e prepararsi al meglio al finale di stagione. Rimarrà a Pechino lo stretto necessario, poi riprenderà la preparazione: «Tornerò in Italia subito dopo la finale degli 800 – ha spiegato – ma non mi fermerò a Pechino. Sinceramente conoscendo un po' la città non mi ispira molto rimanere qua, troppo inquinamento. Preferisco tornare a casa, soprattutto per recuperare al meglio dal mondiale e correre forte nelle prossime settimane». (pa.t.)