Schubert di un soffio su Ondra

Arco. Occhi sgranati, incertezza fino all’ultimo, il Rock Master Duel lascia sempre con il fiato sospeso, e sabato sera ad assistere al format che dal 2000 intrattiene gli appassionati di sport...



Arco. Occhi sgranati, incertezza fino all’ultimo, il Rock Master Duel lascia sempre con il fiato sospeso, e sabato sera ad assistere al format che dal 2000 intrattiene gli appassionati di sport climbing di tutto il mondo, c’erano circa 3000 persone, a riempire praticamente tutto il prato del Climbing Stadium di Arco. Otto tra i migliori arrampicatori del mondo si sono sfidati a duello, con confronti selezionati determinando l’ordine in base al tempo precedentemente ottenuto in parete.

Le difficoltà

I maschi affrontavano vie di difficoltà 8a, 8a+, e le donne 7d+, 7c, prima di toccare il pulsante rosso come fosse una competizione di velocità. In gara vi erano la “star” dell’arrampicata mondiale Adam Ondra, recentemente laureatosi campione del mondo lead in Giappone, vincitore di quattro “duelli” consecutivi e alla ricerca della cinquina, quindi Stefano Ghisolfi, il più forte arrampicatore italiano, Jakob Schubert, uno dei climber più completi al mondo, l’altro azzurro Marcello Bombardi, Max Rudigier, Jan Hojer, Alberto Ginés López che da poco aveva concluso i Campionati Mondiali Giovanili, e William Bosi. Tra le donne gareggiavano Hannah Schubert e Claudia Ghisolfi, rispettive sorelle dei due fenomeni, Laura Rogora, fresca campionessa ai Mondiali Giovanili, Jenya Kazbekova, la veterana Mina Markovic, Mia Krampl – vicecampionessa del mondo lead, Molly Thompson e Mei Kotake.

La ricognizione della salita

La novità era costituita dalla salita di ricognizione per conoscere nei dettagli le caratteristiche dell’itinerario di gara, in modo tale da diminuire le possibilità di errore e permettendo quindi di effettuare passaggi più spettacolari. La diretta Rai Sport ha infiammato ulteriormente l’evento, con anche gli spettatori da casa incollati agli schermi, e il Duel 2019 non ha deluso le aspettative, con l’austriaco Jakob Schubert a sfilare il titolo ad Adam Ondra dopo una finale spettacolare, che ha visto entrambi i portenti scendere sotto il minuto.

Irrisorio il distacco finale e i complimenti (per una volta) sono tutti per Schubert: «Incredibile essere andati sotto il minuto, sapevo che per batterlo avrei dovuto farlo». Apparentemente felice per il successo del collega Adam Ondra: «Mi sono divertito, Jakob è stato fortissimo e abbiamo fatto una gran finale. Il Duel è divertente perché non c’è pressione e spero rimanga così».

Performance da urlo

Tanti i prodigi in parete, uno su tutti il tedesco Jan Hojer, autore di una performance da urlo per battere il nostro Stefano Ghisolfi, uscito al primo scontro assieme all’altro azzurro Marcello Bombardi.

Meno equilibrato il Duel femminile, dove Mia Krampl ha sconfitto la britannica Molly Thompson per…ben due volte, dopo la prima finale annullata per una falsa partenza della slovena: «Davvero dura ripartire! Non mi ero accorta di aver fatto una falsa partenza. È come aver vinto due volte!», dirà. Alla finalina la romana Laura Rogora ha conquistato un terzo posto che si aggiunge ai titoli boulder, lead e di combinata dei Mondiali junior.















Scuola & Ricerca

In primo piano