L'INTERVISTA YEMAN CRIPPA fiamme oro 

«Qui mi devo allenare con l’autocertificazione» 

Il primatista italiano dei 10 mila. «Nel resto d’Italia gli atleti d’interesse nazionale possono allenarsi in pista, qui invece sono chiuse. Ma non mi lamento, c’è gente che sta molto peggio»


Paolo Trentini


Di corsa sulla ciclabile con l’autocertificazione in tasca e serata a casa in diretta social per rispondere alle domande degli appassionati. L’atletica di Yeman Crippa ai tempi del coronavirus è questa, divisa tra le sedute di allenamento che proseguono ininterrotte e il tempo speso a casa, solo per alcuni dettagli diverso dalla quotidianità dei tempi normali. Crippa ha modificato di poco le sue abitudini. La principale è quella di non poter utilizzare la pista di atletica, chiusa al contrario di quanto accade nelle altre regioni, ma solo per gli atleti di interesse nazionale; quelle meno legate allo sport sono le uscite con gli amici e la famiglia. Non è cambiata di una virgola, invece, la durata e l’intensità di allenamento e nemmeno l’obiettivo, ben fissato dallo scorso Golden Gala: le Olimpiadi di fine luglio. Lo confermano le risposte alle domande arrivategli da Instagram. Ecco le più interessanti.

Come sono cambiate le tue abitudini?

Non è cambiato nulla rispetto al solito, abbiamo solo trasportato tutto il lavoro lungo la ciclabile. Mi alleno una o due volte al giorno, per un totale tra i 140 e i 160 chilometri alla settimana. Prima o poi bisognerà modificare questo stato di cose. Gli atleti di interesse nazionale si possono allenare negli impianti a porte chiuse, qua in Trentino invece sono chiusi e io non posso svolgere tutto il prezioso lavoro in pista che invece dovrei fare ora. La cosa più strana è dover correre con l’autocertificazione perché già un paio di volte sono stato fermato dalle forze dell’ordine: una volta lungo la ciclabile, appena uscito dal bosco dove avevo svolto un lavoro in salita; un’altra al parco mentre sollevavo un bilanciere in una sessione di palestra improvvisata all’aperto, sempre dopo la segnalazione di qualche abitante. Un diversivo, una scocciatura se si vuole ma non mi lamento, c’è gente che sta molto peggio».

Sono possibili un nuovo personal best sui 5000 e scendere sotto i 27 (minuti) nei 10mila?

Tutto si può fare, sono uno dei miei obiettivi stagionali. Se si vuole fare bene alle Olimpiadi e agli Europei, bisogna migliorarsi e abbassare i propri tempi, andare oltre i propri limiti. Facendo uno più uno significa che dovrò per forza migliorare i miei record. Ora non so se questo si tradurrà nel scendere sotto i 12’ nei 5000 o addirittura sotto i 27’ nei 10 mila, vedremo. Speriamo che tra poco più di un mese la situazione si avvicini il più possibile a quella normale e possano riprendere i meeting internazionali.

La Iaaf ha sospeso le prime tre tappe della Diamond League, si riprenderà dopo metà maggio con Stoccolma e Napoli. Gli atleti avranno poco tempo per stabilire i minimi di partecipazione. Cosa succederà?

Ci sarà un mese e mezzo per fare i minimi. Io sono già qualificato in entrambe le gare quindi non ho problemi. Ma se mancassero atleti la federazione internazionale potrebbe decidere di far partecipare i migliori di ogni specialità o magari estendere il periodo di qualificazione anche al 2018. Non sarà una decisione facile.

Viste le disposizioni, Crippa rimane barricato in casa. Come reagisci alle direttive?

In realtà questo periodo non mi pesa molto. Anche prima del coronavirus la mia vita non era molto diversa da oggi; l’unica differenza riguarda qualche serata libera che la impiegavo per un aperitivo o una cena con gli amici. Ho dovuto rinunciare a invitare fratelli e sorelle a casa, come facevo spesso, o uscire il sabato per una pizza con mia mamma. La prima cosa che farò appena finito questo periodo sarà tornare a bere un caffè al bar prima dell’allenamento mattutino. Ecco, questa è un'abitudine che mi manca molto.

Come previeni gli infortuni?

Faccio molto più stretching rispetto al normale ed esercizi a corpo libero, grazie anche al lavoro del fisioterapista Lorenzo Pilati.

Le nuove scarpe di una nota marca di calzature sono miracolose come dicono?

Sì. Le ho provate e si ha la sensazione di correre meglio. Sono molto più morbide rispetto a tutte le altre, anche di quelle prodotte dalla stessa casa, e danno una grande spinta in più sulla strada. Sono sicuro che permettono di migliorare molto la propria prestazione.

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