Premiati campioni e tecnici delle Olimpiadi giovanili
Trento. L’auspicio, magari il più scontato, sicuramente il più suggestivo, è quello di rivederli tutti nel 2026 alle Olimpiadi invernali di casa nostra, coinvolti in premiazioni di tutt’altro...
Trento. L’auspicio, magari il più scontato, sicuramente il più suggestivo, è quello di rivederli tutti nel 2026 alle Olimpiadi invernali di casa nostra, coinvolti in premiazioni di tutt’altro spessore. Loro sono i 15 atleti e i sei tecnici che nel mese scorso hanno partecipato alle Olimpiadi invernali giovanili di Losanna e che ieri sono stati premiati nella Sala Rusconi del Coni Trento, a Sanbàpolis. Nella kermesse internazionale svizzera aperta ai ragazzi dai 15 ai 18 anni, i quindici giovanissimi talenti locali non hanno fatto da comparse e si sono portati a casa ben sei medaglie che fanno sperare e che hanno fatto brillare gli occhi a parenti, amici e alle alte sfere delle federazioni e del comitato olimpico locale.
Paola Mora (Coni), Tiziano Mellarini (Fisi) e Paolo Deville (Fisg) hanno consegnato le targhe ricordo ai pattinatori Katia Filippi (medaglia di bronzo nella mass start), Serena Pergher, Nicky Rosanelli, Thomas Nadalini (medaglia di bronzo nella staffetta mista dello short track), Simone Piffer (curling) ed Elisa Innocenti, l’unica medaglia d’oro del gruppo ottenuta nell’hockey su ghiaccio 3x3 misto. I nove sciatori trentini premiati ieri sono Iacopo Bortolas (combinata nordica), Silvia Campione (bronzo nella staffetta nordica mista), Samuele Cheller (skicross), Jannes Debertol (skicross), Simone Mastrobattista (sci nordico), Marilù Poluzzi (snowboard), Stefano Padovan e Annika Sieff, entrambi medaglia di bronzo nella staffetta nordica mista, e per finire la saltatrice con gli sci Giada Tomaselli.
I tecnici premiati sono Paolo Bernardi, Matteo Betta, Davide Cecconi, Stefano Corradini, Dario Dell’Antonio e Ivo Pertile. Tra le parole d’elogio quelle di Deville, che ha ricordato ai ragazzi di «continuare anche se non doveste vincere. Diventate campioni se ce la fate, ma rimanete nelle società e diventate allenatori, tecnici, dirigenti, accompagnatori, perché voi siete futuro del nostro sport».
L’assessore allo Sport del Comune di Trento, Tiziano Uez, ha ricordato anche «tutti quelli che non ci sono e non ce l’hanno fatta, perché lo sport ha bisogno anche di chi non è campione e non lo sarà mai, così come di chi lavora per far sì che questi sport siano sempre più alla portata di tutti». Fino a Paola Mora, il cui auspicio è quello di rivederli tutti nel 2026 alle Olimpiadi invernali di casa nostra.
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