Osmany: crampi alle gambe (e al cuore)

«Stavo male ma non volevo andarmene così: l’esperienza a Trento è la più importante della mia carriera»


di Nicola Baldo


TRENTO. Questo amaro V-Day milanese è stata anche l'ultima partita dell'Hombre in maglia Itas Diatec. Juantorena saluta tutti e va in Russia, allo Zenit Kazan fresco vincitore di scudetto russo e Champions League. «Andarmene così però, con questa sconfitta, mi spiace davvero tantissimo – esordisce lo schiacciatore italo-cubano – ci tenevo ad andarmene dopo una bella festa, dopo aver rivinto lo scudetto ma purtroppo non è andata così».

Cosa le resterà di queste tre stagioni a Trento?

«Mi resterà tutto, dal calore dei tifosi alla città, sino a questi ragazzi, che sono davvero fantastici. Li porterò sempre con me, perché sono dei grandi professionisti e delle grandi persone. Adesso mi aspetta questa esperienza allo Zenit Kazan ma un giorno potrei anche tornare a giocare a Trento, di scontato nella pallavolo non c'è nulla».

Come giudica questa stagione della Trentino Volley?

«Resta una stagione positiva anche se, purtroppo, ci sono scappati proprio i due trofei più importanti. Resta un’annata molto bella, perché nessuno può cancellare i tre trofei vinti, dal Mondiale per Club alla seconda Coppa Italia sino alla prima Supercoppa Italiana».

Come l’hanno cambiata questi tre anni?

«Sicuramente sono stati gli anni più importanti della mia carriera. Sono maturato come giocatore e come uomo, ho compiuto un percorso fantastico e per questo non posso fare altro che ringraziare tutti».

E adesso ritorna in Russia.

«Mi aspetta un campionato molto forte, di alto livello. Certo, la vita lì è molto diversa rispetto all'Italia ma adesso voglio vivere questa esperienza. Sono cosciente che tutta la pressione sarà su di me, perché arrivo in una squadra che ha vinto tutto e che si aspetta grandi cose da me».

E l'Itas Diatec come sarà adesso senza di lei?

«Trento resterà comunque una squadra molto forte anche nei prossimi anni. Con o senza di me questa squadra ha già un gruppo di giocatori molto forti, sono convinto che la società si muoverà per sostituirmi al meglio».

Nel tie-break cosa le è successo?

«Sentivo dei fortissimi crampi alle gambe, non riuscivo quasi a camminare. Ma non me la sentivo di uscire, volevo dare il mio contributo e non volevo mettere Lanza in una situazione difficile».

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