Olimpiadi, delusione Simoncelli in gigante: seconda manche da dimenticare

Grandissima prestazione del campione roveretano nella prima prova, poi nella seconda una serie di errori lo fanno precipitare oltre il quindicesimo posto. Undicesimo De Aliprandini



SOCHI. Due francesi, Steve Missilier (argento) e Alexis Pinturault (bronzo), alle spalle del gigante americano, Ted Ligety, che dominando entrambe le manche si laurea olimpionico. Il responso della prova tra i pali larghi sulla neve del «Rosa Khutor Alpine Center« è una secchiata d’acqua fredda in faccia alle speranze azzurre di Davide Simoncelli, che ai Giochi di Sochi perde l’occasione di una vita.

Il trentacinquenne trentino di Lizzana, tesserato per le Fiamme Oro, sciupa nella seconda manche quanto di buono aveva fatto nella prima, illudendo con quel terzo posto provvisorio prima di crollare sino al fino al 17esimo, a 2'06 dallo yankee Ligety, al suo secondo titolo a cinque cerchi dopo quello conquistato a Torino 2006 in supercombinata. Simoncelli paga la pressione dei grandi appuntamenti, sbaglia quasi tutto quello che c’è da sbagliare e manda in frantumi quanto di buono creato nel primo round, quello della "speranza".

«Al traguardo il morale mi è caduto sotto i tacchi - spiega l’azzurro allenato da Jacques Theolier - ed arrabbiarsi non serve a niente. Nella seconda manche sono andato in partenza convinto come nella prima ma ho subito immediatamente la pista, commettendo una serie di errori che mi hanno fatto rallentare. Sono anche inciampato, ho provato a mollare ma non c’è stato nulla da fare. Sono deluso, si poteva fare bene ma questa seconda manche è la conferma del mio inverno tribolato. L’atteggiamento era quello giusto ma non sono stato continuo«













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