Morti improvvise, ieri il convegno della Fisg
TRENTO. Le recenti e improvvise morti di giocatori famosi come Vigor Bovolenta e Piermario Morosini hanno scosso notevolmente l’opinione pubblica e il convegno organizzato dalla Federazione Italiana...
TRENTO. Le recenti e improvvise morti di giocatori famosi come Vigor Bovolenta e Piermario Morosini hanno scosso notevolmente l’opinione pubblica e il convegno organizzato dalla Federazione Italiana Sport Ghiaccio, è stata un’occasione per capire meglio come affrontare e prevenire i possibili casi futuri. Il convegno, svoltosi ieri nella sede di Trentino Marketing e presieduto dal professor Francesco Furlanello, ha offerto una panoramica completa sul fenomeno dell’aritmia cardiaca come causa di improvvisa morte. Dall’incontro è emerso che il fattore principale è una predisposizione genetica del singolo nello sviluppare malattie cardiache. In più ci sono anche altre cause che possono concorrere nell’insorgere di questo grave problema come le sostanze dopanti, i prodotti che servono per eludere i controlli antidoping e tutte le droghe.
Secondo il professor Furlanello il modo migliore per evitare la comparsa di questi fenomeni è non sottovalutare i sintomi e «fare in modo di seguire con maggiore continuità gli atleti di tutte le categorie. I problemi cardiaci possono insorgere in qualsiasi momento nella vita di uno sportivo, quindi è importante continuare a seguire gli atleti con screening cardiologici più frequenti in modo tale da individuare tempestivamente le malattie».
Oltre alla prevenzione, è necessario fornire, su ogni campo di gioco, un defibrillatore, presidio medico indispensabile per attivare le procedure di primo soccorso. Famoso il caso del calciatore inglese del Bolton, Fabrice Muamba, che colto da arresto cardiaco, è riuscito a salvarsi anche grazie al tempestivo intervento del defibrillatore. Inoltre si è discusso sul reintegro ad una vita normale, degli atleti colpiti da arresto cardiaco.(m.d.a.)