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Milano-Cortina: countdown a un anno dal via. Fugatti: «Lavorato su serietà e investimenti». Kompatscher: «Festa dei popoli»

Nel capoluogo lombardo l’evento per fare il punto della situazione con i rappresentanti di mondo politico e sportivo



MILANO. Le Olimpiadi sono "un'idea coraggiosa" ma anche "una festa dei popoli, dello sport e di amicizia. Sono simbolo di diversità": così Arno Kompatscher, presidente della provincia autonoma di Bolzano, durante l'evento a Milano a un anno dai Giochi di Milano Cortina 2026.

Con lui sul palco anche il presidente della provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti: "Quando ci sono state assegnate le Olimpiadi invernali abbiamo detto che avremmo lavorato sulla serietà e sul prolungarsi degli investimenti. Le olimpiadi giovanili del 2028 vanno in questa direzione" ha sottolineato Fugatti.

 

Il percorso. 

Era il 2019 quando Losanna si tinse d'azzurro, con l'Italia guidata da madrine d'eccezione come le olimpioniche Goggia e Moioli a fare festa: da allora a oggi ci sono state una pandemia e le guerre che certo non hanno dato una sferzata di ottimismo al clima e all'economia mondiale.

I costi da allora sono inevitabilmente (dicono) cresciuti: dal miliardo e mezzo del dossier di candidatura si è arrivati a una cifra finale che si aggira intorno ai 6 miliardi di euro (la stima è di 5.7, di cui 1,6 per la realizzazione della kermesse e 4,1 per tutte le opere connesse. Quasi tre miliardi servono per le infrastrutture stradali).

La promessa di sostenibilità economica e ambientale hanno rappresentato i punti di forza dell'asse Milano-Cortina: la prima ha sforato il budget e sulla seconda non mancano le critiche. In particolare hanno riguardato la pista da bob-slittino, vera croce di questa edizione dei Giochi: la corsa contro il tempo per costruire la nuova Eugenio Monti si è scontrata, tra gli altri, anche con la contestazione degli ambientalisti per l'abbattimento del bosco di Ronco. E gli organizzatori stanno scongiurando di dover passare al piano B, se il budello ghiacciato da costi (120 milioni) e manutenzione monstre non sarà pronto entra metà marzo. Quella è infatti la deadline per la pre-omologazione dal parte del Cio, fino al via libera previsto a ottobre. Se così non fosse le gare di bob, slittino e skeleton si svolgerebbero nell'impianto di Lake Placid, in America, a oltre 6mila chilometri di distanza.

Ma l'Italia non vuole sfigurare perché, nonostante le perplessità dell'opinione pubblica, i Giochi rappresentano un'occasione importante: per il capoluogo lombardo sono il grande evento dopo l'Expo del 2025, Cortina invece ritrova le Olimpiadi a 70 anni dall'edizione del 1956 che si disputò proprio sulle nevi della città ampezzana. E se Milano sarà il cuore pulsante dell'Olimpiade politica, oltre che delle discipline del ghiaccio, Cortina lo sarà per il glamour che da sempre la contraddistingue, e per l'Olimpia delle Tofane, la pista storica che ospiterà lo sci alpino femminile, quello in cui l'Italia ripone grandi speranze vista la presenza al cancelletto di due tra le più grandi atlete della scena internazionale, Sofia Goggia e Federica Brignone.

L'Olimpiade poi si articolerà in altre località simbolo degli sport invernali: in Lombardia Bormio e Livigno, in Trentino Alto Adige Anterselva, patria del biathlon, Tesero e Predazzo, mentre il Veneto, oltre a Cortina avrà Verona, con l'Arena a fare da palcoscenico per la cerimonia di chiusura. Quella di apertura, il 6 febbraio 2026 si terrà a San Siro, con qualche problema per Inter e Milan che dovranno lasciare lo stadio di casa per qualche settimana.

In totale saranno più di 3.500 gli atleti provenienti da 93 Paesi a contendersi le 195 medaglie in 16 discipline olimpiche e sei sport paralimpici: la novità è il debutto dello sci alpinismo, le mascotte sono gli ermellini Tina e mIlo. Sul piano sportivo l'Italia arriva con grandi speranze: la valanga rosa con Brignone e Goggia in testa è il biglietto da visita delle discipline invernali che però possono contare su un bacino che spazia in tutte le altre discipline. E se lo slittino non ha ancora trovato l'erede di Armin Zoeggeler, negli sport giovani occhi puntati sui fratelli Tabanelli (Flora e Miro) campioni dello sci acrobatico; nello snowboard c'è sempre l'olimpionica Michela Moioli; nel fondo passerella finale per Federico Pellegrino. E ancora sul ghiaccio Arianna Fontana regina dello short track, alla sesta Olimpiade di fila; il curling che punta ancora in alto con Stefania Constantini; il pattinaggio artistico con i confermati campioni europei della danza Guignard Fabbri.

A un anno dal via invece non si sa chi sarà il presidente del Coni in carica: Giovanni Malagò, fautore della candidatura e n.1 della Fondazione Milano Cortina, al momento non può ripresentarsi causa esaurimento mandati a disposizione. E naturalmente non si conosce il nome del portabandiera: Goggia ha già sfilato nel 2022, e allora sogna Brignone grande protagonista della stagione in corso. Ma ci sono anche Pellegrino e la regina del curling Constantini.

Intanto dopo la prelazione saranno in vendita i biglietti: chi attacca parla di Giochi per ricchi, certo è che se è vero che una parte di ticket ha costi contenuti (30 euro), una grande fetta è per tasche abbienti. Tra hockey e pattinaggio le cifre salgono di molto, per non parlare delle due cerimonie: a San Siro e all'Arena un posto va dai 2000 ai 2900 euro. Un anno al via, il conto alla rovescia e la corsa contro il tempo sono partiti.

(foto Ansa)













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