Levico, la vetta si allontana: il mea culpa di Meneghini
Il difensore: "La società ha fatto sacrifici importanti, noi dobbiamo lavorare di più"
TRENTO. Meno 7 dal San Giorgio, appena 6 punti conquistati nelle ultime 5 giornate con ben 9 reti incassate nelle ultime tre partite. Non sono certamente numeri da Levico Terme, ma la realtà dice che nell'ultimo mese la compagine gialloblù ha rallentato bruscamente. Troppo. Se a questo si aggiunge il fatto che la squadra di Patrizio Morini viaggia come un treno in corsa il quadro è completo. Non si può dire che i pusteresi abbiano già vinto il campionato, certo è che, a 90 minuti dal termine del girone d’andata, il Levico è abbondantemente dietro. E, d’ora in poi, non potrà più sbagliare. Nelle ultime due settimane il calo è stato vistoso: in 180 minuti il San Giorgio ha recuperato 5 punti sulla squadra di Melone, che ha subìto 4 reti a Salorno e 3 (in casa!) contro il Termeno. Cosa è successo al Levico? Il capitano gialloblù Luca Meneghini è uno che non si tira indietro davanti alle responsabilità e, anche stavolta, ci mette la faccia. «Il momento è difficile – spiega il difensore termale – e i risultati lo testimoniano in maniera evidente. La differenza tra noi e il San Giorgio? Probabilmente la tranquillità. Il Levico è sicuramente un’ottima squadra, così come quella altoatesina, ma credo che le pressioni siano completamente diverse. E questo, soprattutto nei momenti in cui le cose non girano come si vorrebbe, pesa eccome».
Il Levico è stato sopravvalutato o ha reso meno di quanto era lecito attendersi?
«La società ha fatto investimenti importanti, ha in cantiere un progetto ben preciso e le aspettative attorno al nostro gruppo erano e restano elevate: quando non arrivano i risultati è normale che ci sia malcontento generale e che arrivino anche le critiche. In tanti si aspettavano di più, soprattutto in termini di punti».
E voi? Vi aspettavate di avere un’altra classifica a questo punto della stagione?
«Sì. Il San Giorgio sta viaggiando a ritmi incredibili, ma noi avremmo dovuto fare di più».
La sensazione è che i problemi del Levico siano di carattere mentale. Corretto?
«Lo penso anch'’o. Le sconfitte di Ala e di domenica scorsa contro il Salorno ci hanno tolto tranquillità, soprattutto in fase difensiva. Avevamo delle certezze che sono venute meno e il risultato sono troppi errori».
Come si esce da un tunnel così lungo e scuro?
«Cercando di essere compatti e allenandosi ancora più seriamente di quanto abbiamo fatto sino ad ora. Sembrano frasi fatte ma è la realtà: cosa possiamo fare noi giocatori se non lavorare duramente sul campo? Per fortuna adesso arriva la sosta invernale e ci sarà tempo per riflettere e migliorare».
Il San Giorgio è ancora raggiungibile o meglio guardarsi le spalle?
«Sarebbe assurdo pensare di non potercela più fare, mancano ancora 16 partite, ma per farlo bisognerà essere quasi perfetti. A cominciare dalla partita di domenica prossima ad Appiano».