Volley Superlega

Lanza nella bufera: ha ammesso il “tocco” del successo Lube

Ma il “doppio ex” Sintini lo scagiona: «Nessuno lo avrebbe fatto in campo, sapendo che la sua squadra avrebbe perso»


Nicola Baldo


TRENTO. L’immagine finale è quella della Diatec ad esultare sotto il proprio pubblico, dopo la splendida rimonta sulla Lube. Ma il big match di domenica poteva avere un altro esito e ad ammetterlo è Filippo Lanza che, intervistato da Gian Luca Pasini de “La Gazzetta dello Sport”, ha detto: «Ammetto di aver toccato quella palla attaccata da Parodi, poteva finire 15-13 per Civitanova, ma tutti in quei frangenti vogliamo vincere, ci sono due arbitri poi che decidono». Una confessione postuma che ha provocato, sui social network, la reazione stizzita di qualche tifoso marchigiano.

Ma a gettare acqua sul fuoco ci pensa il più atteso ex di ambedue le squadre, Giacomo Sintini, spettatore molto interessato. «Durante la partita, in quei momenti – commenta il regista di Lugo di Romagna – è emotivamente difficile per qualunque giocatore ammettere un tocco che fa perdere la partita alla propria squadra. Chiaro, se l’arbitro lo vede è giusto alzare immediatamente il braccio ed ammettere il tocco, in quel caso è giustissimo essere onesti ma, onestamente, anch’io se toccassi la palla in un momento chiave e questo non viene segnalato non lo ammetterei. A me fa più arrabbiare chi, dopo che l’arbitro ha giustamente visto il tocco, continua a protestare in modo plateale essendo in torto. Magari Pippo poteva non dirlo alla stampa, ma tutto questo sono normali cose di gioco che possono accadere in campo, non serve polemizzarci sopra».

Trento contro Lube è il suo “derby” personale.

«Il mio primo scudetto ed il primissimo della Lube e poi quello del 2013 a Trento, dopo la malattia, sono le mie più grandi vittorie che non scorderò mai. Ammetto che ho vissuto questa gara in modo molto sentimentale, ho tanti amici da ambedue le parti. Secondo me è stata la classica partita fra due squadre in crescita, con ancora forti alti e bassi emotivi ma, complessivamente, capaci entrambi di tenere un alto ritmo di gioco. Ancora è difficile tenere costante il livello di concentrazione e di gioco, ma Trento e Lube hanno un potenziale davvero importante».

La classifica alla fine di questo girone d'andata rispecchia i valori visti finora in campo?

«Secondo me sì, anche se la Diatec ha vinto contro entrambe, Modena e Civitanova hanno ancora qualcosa in più. Non so se questa differenza durerà per tutta la stagione, dipenderà da tanti fattori: Trento così come Perugia e Verona sono sestetti molto forti e nei playoff potranno essere avversari scomodi per tutti».

Giannelli da una parte e Christenson dall’altra, due dei giovani più interessanti.

«Mi sono piaciuti tantissimo entrambi. Christenson è un regista molto pulito e veloce, un talento, a Simone poi voglio un gran bene e sta crescendo sempre più. Quello che maggiormente mi piace di lui è che, nonostante la giovanissima età, ha già una qualità importante per un palleggiatore ovvero non gli pesa l'errore e non lo fa pesare alla squadra. Sono due ragazzi che hanno un futuro roseo davanti a loro».

La lunga sosta potrebbe scombussolare un po’ i valori in campo?

«Qualcuno potrà lavorare tanto e bene mentre altri perderanno parecchi giocatori. Quel che è certo è che questi ritmi sono troppo elevati».

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