La Dda indaga sul caso Pantani di Campiglio
Si sospotta un'interferenza della camorra e di un giro illegale di scommesse nell’esclusione dal Giro 1999
BOLOGNA. Anche la Direzione distrettuale antimafia di Bologna si occupa della presunta interferenza della Camorra e di un giro illegale di scommesse nell’esclusione di Marco Pantani nel Giro d’Italia del 1999, avvenuta a Madonna di Campiglio dopo che al campione romagnolo fu riscontrato un valore di ematocrito fuori dalla noema. La Procura di Forlì, dove un anno fa è stato riaperto il fascicolo archiviato a Trento per associazione per delinquere finalizzata a truffa e frode sportiva, ha tenuto informata periodicamente la Procura distrettuale. L'ipotesi è di un complotto contro il campione di Cesenatico, con lo scopo di alterarne le analisi del sangue.
Recentemente, anche su sollecitazione dell’avvocato della famiglia del ciclista, Antonio De Rensis, il pubblico ministero della Dda Enrico Cieri ha chiesto gli atti al procuratore Sergio Sottani e al sostituto procuratore Lucia Spirito. La richiesta di trasmissione dei documenti è stata riferita da La Gazzetta dello Sport e trova conferme in ambienti investigativi. Negli scorsi mesi i pubblici ministeri forlivesi avevano sentito varie persone, tra cui Renato Vallanzasca, che avrebbe riferito agli inquirenti di essere stato avvicinato in carcere nel 1999 da un esponente della Camorra che gli avrebbe “consigliato” di non scommettere su Pantani, perché non avrebbe vinto il giro.
L’interesse della Dda si concentrerebbe anche su intercettazioni tra personaggi legati alla Camorra, a quanto pare tra i nomi indicati da Vallanzasca, ascoltati nell’ambito di altre indagini.