La cavalcata di Edris rompe il regno di Soi
L'etiope trionfa in solitaria, Lalli (quinto) primo degli italiani, 11esimo Neka Crippa
TRENTO. Un dittatore non muore mai tra le lenzuola del suo letto. E anche il regno quinquennale di Edwin Soi al Giro internazionale Città di Trento è terminato nel modo più clamoroso. Il keniano non ha abdicato, no, è stato letteralmente defenestrato dal giovane etiope Muktar Edris. Operazione che l’ex campione mondiale Juniores dei 5.000 metri – che quest’anno sulla stessa distanza vanta la migliore prestazione stagionale al mondo – ha messo in atto al terzo dei dieci giri del vecchio Giro al Sas, con un cambio di ritmo che ha tagliato le gambe al “vecchio” Soi, specialista dell’ultimo giro. Edris, che voleva evitare proprio la volata del keniano, ha avuto poi il merito di non voltarsi più, tenendo più che a distanza di sicurezza Longosiwa e Kipkoech, che hanno chiuso nell’ordine con un distacco da maratona.
Ecco il trailer della 68esima edizione del fu Giro al Sas (che forse presto lo sarà di nuovo), le fasi salienti di un’altra grande festa di sport, andata in scena nel centro cittadino grazie agli sforzi di Tiziano Bisoffi, Gianni Demadonna e dei loro volontari, con il concorso dei “cugini” del Centro Sportivo Italiano: la gara dei big è stata infatti preceduta, per l’ennesima volta, da una parata di campioni di ieri e di domani che non è giusto – da parte nostra – confinare in fondo ad una pagina (e infatti quest’anno le dedichiamo praticamente lo stesso spazio che riserviamo alla corsa internazionale). Per tre ore, fino alle 18.30 ed oltre, le strade del Giro al Sas sono state appannaggio delle innumerevoli categorie del Csi. Poi è stata la volta degli applauditissimi atleti dell’handbike. Nel frattempo Giove Pluvio, che aveva promesso pioggia tutto il giorno, ha aperto le cateratte del cielo, concedendo però una nuova tregua proprio a ridosso della gara più attesa.
La parata di stelle è potuta così avvenire quasi nelle condizioni migliori, asfalto e cubetti asciutti ed una temperatura ideale. I primi due giri sono stati quelli della speranza per l’azzurro Lalli, che ha tenuto la testa assieme all’ucraino Matviychuk, con l’etiope Edris ed i keniani Kusuro, Longosiwa e Kipkoech ed il ruandese Rukundo a controllare da vicino. Poi, al terzo giro, il terribile cambio di ritmo di Edris, che prendeva il comando delle operazioni allungando dietro di sé la fila di Longosiwa, Kusuro, Soi e gli altri, staccando più decisamente Lalli. Mille metri dopo, però, nella sua scia era rimasto il solo Longosiwa, mentre più indietro si faceva applaudire il nuovo idolo di casa Yemaneberhan Crippa, uomo da 1.500, che riusciva a tenere la top ten agganciato a Rukundo. Edris decollava tutto solo al quinto giro – valido per il Memorial Cosimo Caliandro – staccando Longosiwa e Kipkoech, con Soi che alzava definitivamente bandiera bianca. L’azione del ventenne etiope si trasformava a quel punto in una marcia trionfale: Edris chiudeva in 28”52, precedendo Longosiwa di 15 e Kipkoech di 17 secondi. Lalli, quinto, è il primo degli azzurri, mentre all’11esimo posto ha chiuso non Yemanberhan – che dopo un 5.000 corso a ritmi folli si è ritirato – bensì il fratello Nekagenet Crippa.
Twitter: @mauridigiangiac