In Serie A il Benevento di Baroni, ex allenatore dell’Alto Adige
Il 53enne fiorentino, ex difensore nel massimo campionato, ha guidato i biancorossi nella stagione 2005/2006
BENEVENTO. L’8 giugno diventa una data storica per la città di Benevento e per l'intero Sannio. Lo stadio Ciro Vigorito si è trasformato nelle “Forche Caudine” per il Carpi, che ha dovuto arrendersi ai calciatori guidati dall’allenatore Marco Baroni (53 enne fiorentino, ex difensore del massimo campionato che nella stagione 2005/2006, all’inizio della sua carriera, ha allenato anche l’Fc Alto Adige), che giovedì sera si sono imposti per 1-0, grazie alla rete di Puscas dopo 32’ di gioco. Benevento e l’intero Sannio vedono avverarsi un sogno: la promozione in Serie A, toccata con mano per la prima volta, dopo 88 anni di storia.
«Sono contento perché il Benevento ha espresso un calcio offensivo e i ragazzi mi hanno seguito, sono stati bravi e abbiamo disputato un campionato stratosferico – ha detto l’allenatore – La programmazione è importante, i playoff rappresentano un traguardo raggiunto ed è straordinario. Qui ho trovato una città che mi porta fortuna, ho portato tutto il mio entusiasmo e la voglia che avevo di offrire qualcosa di diverso. Ho costruito questa squadra con giocatori offensivi perché in serie B volevo portare un’idea differente visto che in questa categoria tutti tendono a non far giocare gli altri più che proporre il proprio gioco», ha aggiunto Baroni, che ritiene ancora prematuro parlare di futuro. «Questo è il momento di festeggiare, poi ne parleremo con la testa libera e lucida. C’è un rapporto particolare con il presidente Vigorito che va al di là dell’aspetto professionale e nei prossimi giorni troveremo il tempo per valutare ogni situazione. Il presidente è una persona che sa realizzare i sogni perché anche nella sua attività ha creato qualcosa di innovativo e straordinario e quando ci sono queste condizioni nulla è impossibile – spiega l’ex tecnico dell’Fc Alto Adige – La serie A è un campionato difficilissimo, non occorre solo denaro e c’è da correre, ma Vigorito è unico. Creare subito qualcosa di importante non è facile, ma il Benevento è stato bravo perché ha unito il lavoro tecnico-tattico a una professionalità e umanità straordinaria e l’unione di queste due forze hanno creato un gruppo vincente».