La ripartenza dell’atletica 

Impianti chiusi e niente auto: in tanti aspettano

Trento. Gli atleti sono pronti, ma per il ritorno alla normalità anche per gli allenamenti servirà ancora pazienza. A pochi giorni dall’allentamento delle misure restrittive gli atleti trentini hanno...


Paolo Trentini


Trento. Gli atleti sono pronti, ma per il ritorno alla normalità anche per gli allenamenti servirà ancora pazienza. A pochi giorni dall’allentamento delle misure restrittive gli atleti trentini hanno ripreso ad allenarsi potendo spingersi anche lontano dalle proprie abitazioni. Gli atleti di interesse nazionale avrebbero un privilegio in più: la possibilità di allenarsi negli impianti sportivi all’aperto, sempre tenendo conto del rispetto delle distanze, della chiusura degli spogliatoi e delle palestre pesi. Sono coinvolti una cinquantina d’atleti in tutto tra cui Norbert Bonvecchio, Lorenzo Ianes, Stefano Ramus, Davide Magnini, Lorenzo Pilati, Aldo Andrei, Lorenzo Naidon, Vittoria Giordani, Simone Fedel, Alberto Vender, Massimiliano Berti Angela Mattevi, Arianna Pasero, Pietro Pellegrini e Daniel Rocca per citare i migliori. A questi vanno aggiunti i tesserati per i gruppi sportivi militari Yeman Crippa, Nadia Battocletti, Isabel Mattuzzi, Silvano Chesani, Giordano Benedetti, Irene Baldessari, Cesare Maestri, Linda Palumbo e Giacomo Bona a Trieste.

Tutto bene? Non proprio, perché allo stato attuale ci sono diversi intoppi, non tutti facili da superare, che impediscono a questi atleti di poter usufruire delle piste trentine. Il primo è che gli impianti ad oggi non sono tutti aperti. La pista di Cles, gestita dal club di atletica locale, è utilizzabile, quelle di Trento e Rovereto gestite da Asis e Comune ancora no. Questione di pochi giorni, in teoria, le società e gli atleti stanno quindi aspettando lumi per avere la possibilità di far allenare i propri ragazzi.

Altro dettaglio non trascurabile, il divieto di spostamento in auto voluto dalla Provincia per raggiungere il luogo dove praticare attività sportiva. In soldoni Angela Mattevi che è di Segonzano non può andare al campo Coni per allenarsi così come Vittoria Giordani, distante pochi chilometri dallo stadio Quercia di Rovereto, non lo può raggiungere. Se per i marciatori e mezzofondisti possono compensare parzialmente e lavorare lungo le piste ciclabili o sulle strade sterrate vicino casa, come hanno già fatto i vari Crippa, Pasero e Mattevi, per lanciatori, saltatori e velocisti le cose si complicano parecchio e il loro lavoro rimane ridotto all’osso in quanto l’attrezzatura e la pista sono elementi imprescindibili per la loro attività.

Per il ritorno alla normalità servirà ancora pazienza.

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