Il quasi 42enne Fruet fa i “fanghi” a San Marino: 12esimo
Trento. «Dicono che i fanghi fanno bene, io felice come un bambino di averci giocato dentro». Le parole sono di Martino Fruet che, con la simpatica spavalderia che da sempre lo contraddisingue, ha...
Trento. «Dicono che i fanghi fanno bene, io felice come un bambino di averci giocato dentro». Le parole sono di Martino Fruet che, con la simpatica spavalderia che da sempre lo contraddisingue, ha commentato così sui propri profili social la giornata vissuta nello scorso weekend a San Marino, sede della terza tappa degli Internazionali d’Italia. Il sempreverde biker perginese può essere pure felice per il proprio dodicesimo posto, conquistato in una giornata a dir poco difficile: pioggia, freddo, nebbia hanno reso un complicatissimo labirinto il Parco del Montecchio, bagnato, fangoso e viscido. Fruet, che il prossimo 21 luglio compirà 42 anni, ne è uscito egregiamente sfruttando le proprie indubbie doti tecniche, oltre che alla sua altrettanto indiscussa tenacia. Grazie a queste qualità, il biker perginese riesce ancora a rimanere sulla cresta dell’onda e, dopo aver brillato nell’inverno del ciclocross, ha iniziato con il piede giusto anche la stagione del cross country, specialità in cui riuscì a laurearsi campione italiano nel 2002 (poi argento nel 2005 e nel 2011, bronzo nel 2006).
A San Marino, Fruet se l’è dovuta vedere con il campione del mondo Nino Schurter, con l’oro continentale Lars Forster, il campione azzurro Kerschbaumer, con la creme delle ruote grasse internazionali. Ne è uscito con uno splendido dodicesimo posto, a 7’03” dal vincitore Lars Forster, che ha vinto solitaria davanti a Nadir Colledani (a 52”) e a Schurter (a 1’25”), con Kerschbaumer quinto a 2’25”. E Fruet ancora sugli scudi, all’alba delle 42 primavere. L.F.
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