«Il pass europeo è arrivato per caso» 

«In ritiro abbiamo provato un 5mila a Palo Alto ed è andata bene. A Berlino voglio disputare anche i 10mila»


di Paolo Trentini


TRENTO. La rincorsa agli europei di Berlino parte dagli States e passa attraverso Londra e i 10 mila della Coppa Europa. Il ritiro di Albuquerque ha portato in dote a Yeman Crippa la qualificazione alla rassegna tedesca nei 5000 e il primato personale con 13'18”83. Un tempo che mette il poliziotto giudicariese nelle condizioni di poter programmare i prossimi mesi da qua ad agosto con la massima serenità, senza dover cercare meeting importanti in giro per l'Europa, ma cercando soltanto di affinare la condizione in vista dell'appuntamento europeo. E pensare che il tempo non lo aveva nemmeno cercato, segno che anche nell'atletica dove non si inventa nulla, alle volte le cose belle vengono senza cercarle.

“In realtà non ci avevo dato importanza – spiega Yeman - anzi ho scoperto di aver fatto record e minimo solo dopo la gara. Non avevo preparato l'appuntamento al dettaglio con l'intenzione di fare il tempo, semplicemente eravamo in raduno lì vicino, abbiamo scorto una gara a Palo Alto e ci siamo buttati dentro. Questo tempo è una buona partenza, una buona base per i prossimi mesi. In realtà quello che dovevo fare lo scorso anno l'ho fatto in questa gara, sono tempi che avrei già dovuto fare lo scorso anno per come avevo costruito la stagione. Sono comunque davvero contento perché questo risultato mi dà molta fiducia e mi fa pensare che se continuo a lavorare come sto facendo da gennaio a oggi, quest'anno mi posso prendere tante soddisfazioni, ancor di più se penso che ci sono i campionati europei”.

Un ritiro che ha portato bene...

“Assolutamente sì, l'anno scorso avevo trascorso un mese a Flagstaff, ma le cose non erano andate benissimo, in particolare il ritorno. Allora abbiamo deciso di cambiare e ci siamo spostati ad Albuquerque, posto a un altitudine inferiore e con un clima migliore. Questo ha pagato, ma c'è da dire che quest'anno abbiamo fatto le cose in maniera molto più rigorosa, eravamo più concentrati e anche da parte mia c'è stata più serietà rispetto al 2017 e ho curato molto meglio i dettagli. Quest'anno siamo partiti con l'idea di non sbagliare nulla”

Agli europei mancano 3 mesi, c'è tempo per arrivarci al massimo...

“Già sabato mi aspettano i 10mila a Londra in Coppa Europa. Ho visto che a Berlino sono a distanza di 4 giorni l'uno dall'altro e voglio provare a ottenere il minimo anche per la distanza più lunga. Sono entrambe gare secche, senza qualificazione ma che mettono in palio subito le medaglie. L'ideale sarebbe correre i 10 mila, recuperare e poi correre i 5000”.

Qualcuno ha fatto i conti e per i 10 mila si potrebbe sperare in un tempo addirittura sotto i 28 minuti...

“Sono solo calcoli teorici e valgono quello che valgono. Non ho mai corso i 10 mila in pista e non so mentalmente che succede, magari al settimo chilometro vado in crisi mentale. E' una gara tutta da scoprire e mi serve per capire se vale la pena di farla agli europei. Per quanto riguarda il futuro vedremo, potrebbe anche essere la mia prossima gara, intanto inizio ad assaggiare la distanza. Per sabato mi accontenterei di correre sotto i 28'55” che è il tempo minimo under 23 per Berlino. Non devo cercare il tempo sensazionale perché potrei avere un dispendio di energie importante e 10 giorni dopo sarò a Roma per i 1500 del Golden Gala”.

Poi ci saranno gli europei...

“Ammetto che ci sto facendo diversi pensieri. Il tempo che ho fatto mi concede di permettermi un piccolo sogno, quello di giocarmi il podio a Berlino. So benissimo che è difficile, ma sono migliorato dall'anno scorso, sono migliorato da Amsterdam di due anni fa quando sono giunto ottavo e allora perché non pensare che questo può essere l'anno buono per ottenere un grande risultato come un podio?”.













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