«Il Meeting del Mezzofondo festa per la ripresa»
Parla il presidente. Il numero uno della Federatletica provinciale fissa ai primi di luglio la data per il ritorno in pista dopo l’emergenza Coronavirus: «Alle società dico di tenere duro ed evitare eccessi»
Stagione in standby in attesa della partenza che potrebbe essere a luglio con il Meeting del Mezzofondo di Trento. Poi si farà il possibile per salvare l’annata. L’arrivo prepotente del Coronavirus ha fermato il 2020 dell’atletica trentina ancora prima che iniziasse. L’ultima gara disputata in Trentino è il Cross di Levico dello scorso 16 febbraio, nuovi campionati regionali di corsa campestre. Da lì in poi il ciclone Covid-19 si è abbattuto anche sull’atletica leggera e ha fatto annullare tutte le gare dalla festa del Cross di Gubbio fino alle gare locali come il Cross di Caldonazzo e il Giro di Ala del mese scorso. Per forza di cose anche la stagione in pista, solitamente inaugurata dalla riunione d’apertura al Quercia e seguita dalla Quercia d’oro, è ancora sospesa. Il ritorno alla normalità ancora non è vicino e la decisione di sospendere tutte le gare fino al 31 maggio ha chiuso ai box club e atleti. Il presidente della Fidal Trentino Fulvio Viesi, analizza il momento dell'atletica trentina.
Presidente, come vive l'atletica in questi giorni?
Si tratta di una situazione anomala e dobbiamo attenerci alle regole. Da una parte a malincuore perché tutti vorremmo riprendere la vita normale, dall’altra dobbiamo dare una mano tutti affinché questo periodo termini il prima possibile con senso di responsabilità, perché è una cosa piuttosto grave. Siamo in apprensione perché parte dell’attività è saltata: prima sono saltate le manifestazioni ad aprile con i cross e le gare su strada, ora lo stop è stato prolungato a tutto maggio. Speriamo che la situazione si normalizzi in modo da riaprire poco alla volta prima tutte le attività lavorative e in seguito anche quelle sportive per permetterci di svolgere almeno una minima parte di stagione e metterci alle spalle la clausura forzata.
Molti eventi sono stati cancellati.
Le Olimpiadi in primis, ma per quanto ci riguarda direttamente abbiamo dovuto rinunciare a malincuore anche alla prova dei campionati italiani di corsa in montagna a Sella Giudicarie. Programmata per il 7 giugno, anche con un rapido miglioramento della situazione non ci sarebbero i tempi, i presupposti per organizzarla, così come i volontari e la responsabilità dei Comuni coinvolti. Ho parlato con il responsabile nazionale Paolo Germanetto e l’intenzione è disputare una prova unica a Susa in agosto senza stravolgere i calendari, con l’impegno che ci assegnino il campionato nel 2021, sempre a Sella Giudicarie.
Anche il circuito Montagne Trentine sarà limato.
Il Lagarina Sport Festival (in programma il 14 giugno, ndr) è stato annullato al pari delle prime due tappe di Civezzano e Sella Giudicarie. La nostra volontà è di salvare almeno parzialmente il circuito e disputarlo in forma ridotta con le gare di luglio, agosto e settembre. Per quanto riguarda la pista mercoledì saremo in videoconferenza con la direzione nazionale e il presidente Alfio Giomi che ci darà le ultime notizie e valuteremo con i presidenti regioni il da farsi. L’orientamento è di salvare l’attività regionale, spostando meno persone e atleti e mantenerle il più possibile nei territori. Anche perché ogni regione tornerà all’attività in tempi diversi e così facendo potremo riprendere la stagione senza il rischio per i nostri atleti di andare in altre regioni e viceversa. Vedremo poi cosa succederà per i grandi meeting, come il Palio della Quercia, e i campionati italiani assoluti, ma questo non lo possiamo decidere da soli.
Si potrebbe pensare al una ripresa con il Meeting del Mezzofondo?
Essendo a inizio luglio potrebbe essere una possibilità concreta, potrebbe essere l’occasione per una festa della ripresa, del ritorno alla normalità, però siamo legati all’andamento del virus. Arriveranno tanti atleti da fuori regione e andrà valutata la situazione in Veneto e nelle altre località. Noi ce lo auguriamo perché abbiamo tanta voglia, quanta è l’amarezza per esserci bloccati.
Il virus avrà ripercussioni anche sulle casse dei club e delle federazioni. La Fidal ha promosso qualche iniziativa di tutela?
La Fidal nazionale non si è mossa per ora. Noi per fortuna siamo uno dei pochi comitati regionali con i conti in equilibrio, anzi leggermente in attivo, e questo ci ha tutelato perché avere i conti in ordine è un caposaldo del mio mandato. Abbiamo trovato degli sponsor e facciamo tutto in base alle nostre possibilità. Avendo i conti in ordine possiamo programmare il futuro che non sarà roseo ma tranquillo sì, e in tranquillità si vive meglio. In questo momento ci sono altre priorità e il resto assume meno peso. Certo noi l’atletica l'abbiamo nel sangue e per l’atletica facciamo di tutto, ma cause di forza maggiore ci hanno fermato e con responsabilità dobbiamo attenerci alle disposizioni. Poi una volta passato il peggio faremo il massimo per tornare alla normalità, con più energia i piedi per terra e anche qualche ricaduta ahimè non positive sui club. Però se sapremo gestire la situazione con lucidità e trarre i giusti insegnamenti per migliorare, questa crisi farà anche del bene a tutti.
A livello di club che aria tira?
Mi sto confrontando con le società trentine e dico loro di stringere i denti, non avere eccessi anche se molti scalpitano per allenarsi e uscire. Dobbiamo vivere questo periodo come se tutti gli atleti si fossero infortunati. Sfruttiamolo per ricaricare le pile e trovare stimoli nuovi per tornare a correre, saltare e lanciare meglio di prima e riassaporeremo la libertà delle gare e di non esserci allenati.
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