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Il Calciochiese si gode il secondo posto Calliari: «Siamo solidi»

TRENTO. Poco più di un mese fa il Calciochiese non sapeva nemmeno in quale categoria avrebbe militato. E' vero il ripescaggio del Dro era annunciato da settimane ma, quando si tratta di “questioni...



TRENTO. Poco più di un mese fa il Calciochiese non sapeva nemmeno in quale categoria avrebbe militato. E' vero il ripescaggio del Dro era annunciato da settimane ma, quando si tratta di “questioni romane”, meglio non dare nulla per scontato. E, allora, la società di Storo ha dovuto attendere settembre inoltrato prima di ragionare in chiave Eccellenza. Alzi la mano, a quel punto, chi avrebbe scommesso che, dopo un mesetto, il Calciochiese sarebbe stato secondo in classifica (assieme alla Virtus Bolzano) ad un punto dalla capolista Naturno e qualificato ai quarti di finale di Coppa Italia. «Non avevo ragionato su punti o posizione in classifica – spiega il tecnico biancazzurro Fabio Calliari – ma ero sicuro che saremmo partiti a cento all'ora. Il motivo? Insomma adesso stiamo raccogliendo i frutti del lavoro iniziato la scorsa stagione e, soprattutto, eravamo tutti carichi “a mille” dopo un’estate tribolata: ci mancavano le partite ufficiali, visto che il 23 e il 30 agosto non siamo scesi in campo, e non vedevamo l’ora di farlo. Detto e fatto: le nostre motivazioni e la voglia di giocare ci hanno portato a conquistare 13 punti in sei partite, ovvero uno in meno di quanti ne abbiamo raccolti in tutto il girone d’andata del passato campionato».

Innesti mirati, grande tranquillità e un percorso tecnico – tattico ben definito, indipendentemente dalla categoria. Insomma, siete stati parecchio bravi a Storo.

Tutti quanti! La società è solida e l’ha dimostrato anche in questa circostanza, lo staff tecnico ha lavorato senza farsi distrarre dalle questioni extracalcistiche e i ragazzi sono stati eccezionali. Poi, ripeto, il gran lavoro svolto dal novembre scorso ad oggi sta pagando.

Quanti punti serviranno per salvarsi?

L’anno scorso al Valle Aurina ne sono serviti quaranta. Quest’anno le retrocessioni resteranno tre e non aumenteranno ma meglio non correre rischi. Quindi, senza dubbio, dico quaranta. Punto e basta.

E poi c'è la Coppa Italia: la doppia sfida (14 e 28 ottobre, ndr) con il Trento è affascinante.

Moltissimo e, non lo nego, ci teniamo parecchio a fare bella figura. Il Trento è una squadra che non ha nulla a che vedere con la Promozione e, dunque, per noi saranno altre due partite contro un'avversaria della stessa categoria. In estate i destini delle due società si sono intrecciati nell’intricata vicenda del ripescaggio e, dunque, la sfida assume un fascino ancora maggiore. Detto questo vogliamo superare il turno.

Dal 6 al 30 settembre avete disputato sette partite in ventiquattro giorni. E, adesso, si ripeterà perché, da domenica scorsa a mercoledì 28 ottobre, il Calciochiese giocherà ancora sette gare ufficiali tra campionato e Coppa Italia.

Un’esagerazione perché, non dimentichiamocelo, siamo dilettanti allo stato puro. La partenza ritardata ci ha costretto a fare i salti mortali e la Coppa ha completato il quadro. Mi chiedo: non sarebbe stato meglio far iniziare i campionati il 6 settembre e distribuire meglio le partite di Coppa Italia. E poi: perché giocare ad inizio dicembre la prima giornata di ritorno e non l’ultima di andata. Si poteva tranquillamente iniziare con una settimana d'anticipo a febbraio e il “carico” sarebbe stato minore per tutte le squadre. (d.l.)













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