Il brentegano: «Quanta fatica in salita»
Pinzolo. Non è stato un successo facile, per Andrea Righettini. E, proprio per questo, il brentegano della Cicli Olympia ha motivo d’esultare: «Siamo stati sempre in tre – dice il vincitore – In cima...
Pinzolo. Non è stato un successo facile, per Andrea Righettini. E, proprio per questo, il brentegano della Cicli Olympia ha motivo d’esultare: «Siamo stati sempre in tre – dice il vincitore – In cima alla salita più dura ho scollinato dietro Rojas e Zamboni e in discesa ho mollato il più possibile cercando di guidare bene, quindi l’ho superato e poi sono andato al massimo fino all’arrivo. Non è stata per niente semplice soprattutto in salita verso la fine ero distrutto e con il morale a terra ma poi sono riuscito a tenere duro».
Gli rende merito l’altro trentino Andrea Zamboni: «Bisogna fare i complimenti ad Andrea Righettini che in salita si è saputo gestire alla grande. In discesa l’ho visto per cinquanta metri, poi è sparito». «Prima di tutto complimenti per l’organizzazione, è una gara bellissima – commenta Felipe Garry Rojas, terzo classificato –. Ho avuto qualche problema in discesa, non è proprio nelle mie corde. Onore a chi mi ha preceduto».
Claudia Peretti è giunta al traguardo vittoriosa, solitaria, ma sanguinante al volto: «In una discesa veloce ho voluto cambiare traiettoria all’ultimo su una canalina e sono caduta, ma poi mi sono ripresa subito. Ho fatto subito la differenza sulla prima salita, poi ho cercato sempre di mantenere il vantaggio per tutta la gara, quando ho iniziato la discesa ho consolidato la mia posizione». «Non ci credevo. Avevo provato il percorso e ho visto che era stupendo – dice la seconda classificata Debora Piana – La mia squadra voleva che io gareggiassi da una altra parte ma ho voluto essere qui. Ero un po’ preoccupata sulla salita perché avevo i crampi e me li sono portato fino al Graffer, poi in discesa ci ho provato». «I primi passaggi mi davano in prima posizione - dice invece Elisabeth Steger –, ma poi in discesa non sono riuscita a tenere testa».
«Percorso corto ma tutto in apnea commenta Pietro Lunardi – è stata davvero dura sotto il sole con ritmi elevati ma è la prima vittoria quest’anno e quindi sono soddisfatto. Il percorso è stato segnato benissimo. Ho fatto i primi sei chilometri in apnea, lì ho voluto dare tutto perché sapevo che poi in discesa avrei potuto dare il meglio di me».